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Msc a Livorno le aspettative ed i timori

LIVORNO – L’aspettativa per la riforma dei porti va di pari passo, nello scalo labronico, alle speranze – e per qualcuno ai timori – che ha suscitato l’arrivo in forze della Msc nel terminal Lorenzini.
[hidepost]Una nota preoccupata è arrivata da Filt-Cgil, che teme l’esasperarsi della concorrenza tra terminal containers (tra Lorenzini e Tdt) non tanto per guadagnare nuovi traffici quanto per scannarsi su quelli esistenti. L’esempio portato da Filt-Cgil è quello dei traffici ro/ro, dove a Livorno ci sono ben quattro operatori nel comparto, malgrado l’Authority da tempo vada promettendo un comparto unico.
Nella realtà, l’arrivo di Msc sembra una chance importante non solo per Lorenzini – che come primo risultato del merger ha assunto altri quattro dipendenti, portando il suo organico a 54 persone – ma anche per il porto. Sembra infatti che Msc stia già programmando per il prossimo gennaio l’avvio di uno o due nuovi traffici proprio su Livorno: non traffici già esistenti, e quindi “strappare” ai concorrenti locali – nella fattispecie il Tdt, che a sua volta sta lavorando bene per ovviare alle carenze strutturali di fondali e aree evolutive, come si è visto con la recente Maersk – ma nuovi. Le preoccupazioni del sindacato sono ovviamente legittime, anche dove si sollecita una pianificazione reale del porto che non può più essere rinviata. Ma sarebbe sbagliato sbarrare la strada all’ingresso tra i concessionari di banchine portuali ad una realtà come Msc, che è la seconda al mondo nel suo settore. Specie quando si tratta di un grande ritorno: perché chi ha memoria lunga ricorderà che Aponte se ne andò dalle banchine livornesi sbattendo la porta e promettendo che non ci avrebbe mai più fatto capo. Invece ci torna: e dobbiamo fare in modo, prima di tutto per il porto, che sia un ritorno di reciproca soddisfazione.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
23 Agosto 2014

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