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Un peschereccio arabo incagliato ultima scoperta ad Agrigento

Sparito l’equipaggio e il carico di migranti, la Guardia Costiera sta setacciando le coste

PORTO EMPEDOCLE – Mercoledì 27 agosto, il battello veloce G.C. 110 della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle è intervenuto in località Punta Bianca del Comune di Agrigento, a seguito di uno sbarco di migranti avvenuto presumibilmente alle prime luci dell’alba con l’utilizzo di un’imbarcazione.
La sala operativa della Capitaneria di Porto, allertata dalla Questura di Agrigento circa le attività in corso a cura delle autorità di P.S. al fine di rintracciare le persone riconducibili allo sbarco, ha disposto l’intervento del gommone G.C. 110 che, anche grazie alle indicazioni di un diportista, ha accertato – lungo un litorale scarsamente accessibile, non lontano dalla zona in cui erano state condotte le ricerche a terra dei migranti – la presenza di una imbarcazione da pesca, di circa 12 metri di lunghezza, incagliata tra gli scogli in un’area di bassi fondali ad una ventina di metri da riva.
[hidepost]L’unità, di colore bianco con bande verdi, risulta priva di attrezzi e documenti di bordo, e riporta sulle fiancate indicazioni in lingua araba.
Lo scafo ed i serbatoi di carburante risultano apparentemente integri, e non sono stati riscontrati fenomeni in atto di inquinamento all’ecosistema marino. L’imbarcazione è stata quindi sottoposta a sequestro da parte del personale della Guardia Costiera che, in attesa delle determinazioni della Procura della Repubblica di Agrigento, stanno attivando d’intesa con l’Agenzia delle Dogane le procedure finalizzate alla rimozione dell’unità, la cui permanenza in mare potrebbe compromettere la stabilità dello scafo oltre a rappresentare potenziale pericolo per l’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia dei bagnanti.

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Pubblicato il
30 Agosto 2014

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