Prime banchine quasi pronte
Il commissario dell’Authority conferma il cronoprogramma dei lavori e le aspirazioni dello scalo grazie ai fondali a 20 metri

Luciano Guerrieri
PIOMBINO – Luciano Guerrieri, commissario governativo della locale Port Authority al secondo mandato (dopo averne ricoperti due anche da presidente) è moderatamente soddisfatto. “Entro la fine di questo mese – ha dichiarato tre giorni fa – saranno pronte le prime nuove banchine del piano regolatore. E l’escavo dei fondali a -20 metri sta procedendo, nel pieno rispetto delle procedure di salvaguardia ambientale, lavorando notte e giorno senza praticamente soste”.
Il che significa che pur avendo perduto la grande e sognata opportunità di demolire il relitto della Costa Concordia, i finanziamenti straordinari e le procedure d’urgenza per attuare il nuovo e grandioso piano regolatore vanno avanti quasi con gli stessi ritmi previsti all’inizio.
[hidepost]“Abbiamo rallentato qualcosa – ammette Guerrieri – solo nel clou della stagione turistica dell’Elba, perché il movimento di centinaia di camion dalle cave al porto con i materiali per le dighe avrebbe creato dei disagi, in un periodo già troppo penalizzato dal maltempo per gli operatori turistici. Ma siamo ugualmente nei tempi, rispettando tutte le procedure comprese quelle del monitoraggio delle acque e del controllo dell’erosione”.
Guerrieri non lo ammette e non lo ammetterà mai: ma le prospettive del suo porto, una volta completata la prima e più importante fase di lavori in corso, diventeranno sotto alcuni aspetti competitive anche con Livorno: specie adesso che la riforma della riforma, con il relativo accorpamento di Piombino sotto Livorno, è abortita e chissà quando e come rinascerà.
“Con la nuova articolazione – ha detto Guerrieri – il porto sarà in grado di servire l’industria, la logistica per il traffico delle merci non solo in area locale, il turismo con i traffici dei traghetti e delle crociere. E sulle crociere puntiamo molto, sia per la vicinanza dell’Elba che per il nostro hinterland che offre vestigia storiche di grande rilevanza”. Come a dire: tra Livorno e Civitavecchia, arriva il terzo “incomodo”.
Sono i fondali a 20 metri di profondità, finanziati quando ci si illudeva servissero al relitto della costa Concordia, a dare un notevole valore aggiunto al porto di Guerrieri. Oggi che le grandi navi – in particolare le fullcontainers da oltre 8 mila teu – stentano a trovare accoglienza a Livorno (e stenteranno per molto, fino a quando sarà realizzata – se lo sarà – la Piattaforma Europa) l’offerta di banchine nuove e fondali quasi unici fa di Piombino un forte contenitore.
Rimane il problema, non marginale, dell’imbuto stradale. Da vent’anni fioccano promesse, regolarmente tradite, di realizzare una bretella veloce tra il porto e l’Aurelia, anche in relazione alla sospirata autostrada costiera. Se il nuovo porto di Piombino non eliminerà rapidamente l’imbuto stradale alle sue spalle, sarà dura valorizzarlo al meglio. E Guerrieri sta lavorando anche su questo tema, sia a Firenze che a Roma.
A.F.
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