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Pre-clearing a Ravenna

I risultati e le previsioni per un ulteriore passo in avanti

Galliano Di Marco

RAVENNA – Si è tenuto presso la sala conferenze dell’Autorità portuale di Ravenna il convegno intitolato “Lo sdoganamento in mare” organizzato dal Propeller Club di Ravenna insieme al Propeller Club di Milano.
Simone Bassi, presidente del Propeller di Ravenna ha così commentato la giornata: “Oggi la distanza tra luogo di partenza e luogo di destinazione delle merci non si misura più in termini di miglia marine o di transit time marittimo, ma in giorni complessivi necessari per l’immissione in mercato.
[hidepost]La facilitazione del commercio è così rilevante che un giorno risparmiato nella tempistica complessiva di una importazione è in grado di determinare una crescita enorme in termini di traffici commerciali gestiti dal Sistema Paese. In questo contesto il Porto di Ravenna è stato pioniere della sperimentazione del pre-clearing prima e dello sdoganamento in mare poi. Il “Single Window” necessita di un ulteriore salto di qualità per dispiegare i suoi pieni effetti ed il passo in avanti si potrà avere solo con la collaborazione di tutte le altre amministrazioni coinvolte, oltre alla Dogana; se anche una sola di queste rallenta o non collabora, il sistema inevitabilmente ne soffre. L’auspicio è dunque che le amministrazioni che fino ad oggi non si sono allineate lo facciano ed al più presto”.
Nel suo intervento il direttore centrale dell’Area Tecnologie per l’innovazione dell’Agenzia delle Dogane, Teresa Alvaro, ha affrontato il tema del dwell time (il tempo che intercorre da quando un container viene sbarcato fino a quando esce dal terminal portuale) ricordando come questo sia stato ridotto da 5,5 a 2,5 giorni. Risparmi di tempo concreti che certificano la validità di questo sistema di sdoganamento anticipato delle merci effettuato mentre la nave è in navigazione verso il porto di destinazione finale. La Alvaro ha poi offerto un’ampia panoramica sul progetto eCustoms definito “la soluzione al dilemma doganale (28 autorità doganali che agiscono come una)”. Secondo il direttore centrale dell’Area Tecnologie per l’innovazione delle Dogane, bisogna “uscire rapidamente dallo stallo perché altrimenti, nella situazione attuale, si potrebbe forse sperare di vedere qualche passo in avanti nelle procedure di sdoganamento solo nel 2020” mentre “sarebbe necessario poter avere al più presto servizi integrati con i sistemi aziendali. L’obiettivo nel lungo termine è quello di arrivare alla Digital Supply Chain e già oggi in Italia la Dogana interagisce per via elettronica con gli altri attori del ciclo di import/export e con le piattaforme di monitoraggio nazionali (e non) dei mezzi di trasporto (su strada, via ferrovia, via mare e via aerea) oltre che con i vari “nodi logistici” (porti, interporti, aeroporti, brokers, ecc.)”.
In termini numerici a Ravenna sono stati presentati quasi 5.000 documenti e Galliano Di Marco (presidente dell’Autorità portuale di Ravenna) e Giuseppe Peleggi (direttore generale dell’Agenzia delle Dogane) hanno sottolineato il fatto che per poter sfruttare appieno le potenzialità del pre-clearing sarebbe necessario che anche la Sanità Marittima (organo del ministero della Salute) si allineasse.
In particolare Di Marco ha invitato gli operatori di Ravenna a utilizzare lo strumento del pre-clearing: “È un sistema innovativo messo a disposizione dall’Agenzia delle Dogane che gli utenti hanno il dovere di sfruttare per migliorare i tempi di sdoganamento delle merci”.
Riccardo Fuochi, presidente del Propeller Milano ha dichiarato: “Lo sdoganamento in mare è un importante tassello nella costruzione di un sistema portuale che vuole puntare ad un miglioramento complessivo. Va vista, quindi, con favore l’opera dell’Agenzia delle Dogane a portare avanti un processo di ammodernamento così importante, che potrà dare nuovi impulsi al rilancio del sistema portuale. Certo questo non basta: occorre realizzare le grandi opere di sviluppo infrastrutturali come i dragaggi e procedere parallelamente al miglioramento della qualità dei servizi legati alle operazioni portuali, fondamentali per la competitività di uno scalo. Questo è fondamentale per poter conquistare un posizionamento di porta di accesso alle merci provenienti dall’Asia e questo, con l’imminente aumento dei flussi determinati da ‘EXPO 2015 è una grande occasione per la comunità portuale Ravennate”.
Nel suo intervento Umberto Masucci, presidente nazionale del Propeller ha specificato “Il pre-clearance è già una realà in molti porti italiani e dobbiamo dare atto di questo alla Agenzia delle Dogane ed alle Capitanerie di Porto. Come cluster dobbiamo guardare anche alle cose positive e fare squadra con le amministrazioni che funzionano. Se poi ci sono pecche in alcune amministrazioni che frenano i processi logistici nei Porti italiani dobbiamo individuarle tra le 18 amministrazioni che se ne occupano. Un maggiore coordinamento tra le amministrazioni non è lesa maestà e non vuol dire togliere competenze a qualcuno ma solo efficientare il processo complessivo come avviene in tutti i maggiori Paesi europei”.
In conclusione Giuseppe Peleggi ha sottolineato l’importanza di implementare a questo punto lo Sportello Unico Doganale che sarebbe già pronto (le Dogane dispongono da anni infatti della piattaforma telematica AIDA) ma rimane l’arduo compito di scegliere quale interfaccia amministrativa unica proporre agli operatori (VTMIS, Uirnet, ecc.).

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Pubblicato il
5 Novembre 2014

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