Ma l’Unione Europea ha già un “Piano Mediterraneo”

Angelo Roma
LIVORNO – L’Unione Europea già da anni promuove una cooperazione cross-border (transfrontaliero) con il suo “Mediterranean Sea Basin Programme” per rafforzare la cooperazione tra i diciannove paesi bagnati dal Mediterraneo. Ce lo ricorda il comandante Angelo Roma, maritime consultant e presidente di Assonautica Livorno.
“La cooperazione multilaterale transfrontaliera è – sottolinea Roma – parte della politica europea detta “di vicinato” (ENP) e del suo strumento finanziario (European Neighbourhood and Partnership Instrument – ENPI) essa mira a rafforzare la cooperazione tra l’Unione europea (UE) e le regioni dei paesi partner disposti lungo le rive del Mar Mediterraneo.
[hidepost]“14 sono i paesi partecipanti, che rappresentano 76 nazioni, con circa 110 milioni di abitanti: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Autorità palestinese, Portogallo, Spagna, Siria e Tunisia.
“Il programma operativo, approvato il 14 agosto 2008 dalla decisione della Commissione europea C (2008) 4242, stabilisce un quadro strategico con quattro priorità definite congiuntamente dai paesi partecipanti: 1) promozione dello sviluppo socio-economico e rafforzamento dei territori; 2) la promozione della sostenibilità ambientale a livello di bacino; 3) la promozione di migliori condizioni e modalità per garantire la mobilità delle persone, delle merci e risorse; 4) promozione del dialogo culturale e della governance locale.
“Attori pubblici e privati organizzati in partenariati transfrontalieri mediterranei sono invitati a presentare progetti di proposte in seguito al lancio di bandi pubblici, che saranno in gran parte pubblicizzati. Principali beneficiari sono enti regionali e locali pubblici, NGO, associazioni, agenzie di sviluppo, università ed istituti di ricerca, così come gli attori privati che operano nei settori d’intervento del programma.
“Come principale organo decisionale, il comitato di controllo congiunto, composto dai rappresentanti dei paesi partecipanti, sovrintende e garantisce la qualità e l’efficacia dell’attuazione del programma e approva i progetti per il finanziamento. L’Autorità di Gestione Comune, la Regione Autonoma della Sardegna, è responsabile della gestione operativa e finanziaria del programma. Sarà sostenuto da un segretariato tecnico congiunto, un ufficio internazionale situato anche a Cagliari, mentre una rete di punti di contatto nazionali contribuisce allo sviluppo delle opportunità del programma e dei risultati nei territori eleggibili.
“Il Programma ENPI CBC “Bacino del Mediterraneo” – conclude Roma – ha una dotazione di 173.000.000 euro, provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (ERDF) titolo 4 – “L’UE come partner globale” – del bilancio dell’Unione Europea. I progetti possono essere finanziati fino ad un massimo del 90%, mentre i partner sono tenuti a fornire un minimo del 10% di cofinanziamento”.
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