Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Intanto Tanger Med raddoppia

In gara la costruzione di un nuovo mega-porto per containers e rinfuse

TANGERI – La portualità italiana sconta i tempi della politica: cioè cresce nei progetti e nelle prospettive a passo di lumaca? E allora le imprese italiane vanno a fare porti all’estero: nella fattispecie in Marocco, dove la società pubblica Nador West Med ha aperto una gara per creare un nuovo, grande scalo contenitori e per rinfuse a fianco del già lanciatissimo Tanger Med, dove opera con crescente successo Contship Italia con il livornese Marco Mignogna.
[hidepost]Le imprese italiane che stanno partecipando alla gara per il nuovo porto sono Fincosit, Ipc-Italia, Maltauro, Mantovani e Saipem. Ovviamente gli italiani sono in concorrenza con le più aggressive società mondiali del settore: in particolare con i cinesi, i coreani e gli olandesi, per non parlare dei vari joint che fanno capo a imprese marocchine.
Secondo i piani del Marocco, il nuovo porto dovrebbe diventare operativo nel 2018, con tempi quindi strettissimi. Per fare un paragone, Livorno sta cercando di forzare i tempi delle ultime approvazioni perchè la sua Piattaforma Europa, ovvero il terminal container con fondali a 18 metri e circa 1000 metri di nuove banchine, sia operativo nel 2020.
Il progetto di Nador West Med punta a una capacità di 3 milioni di teu con 1,5 chilometri di banchina dedicata, con un settore dedicato alle rinfuse liquide (25 milioni di tonnellate) e a quelle solide (7 milioni di carbone e 3 milioni di merci varie). Il tutto dovrebbe diventare complementare e non in concorrenza con Tanger Med, arrivando così a creare il principale hub logistico dell’intero Mediterraneo, in grado di supportare anche il previsto sviluppo prossimo futuro dell’intera Africa nord-occidentale. Il costo previsto supera un miliardo di dollari. E naturalmente c’è già la corsa anche ad offrirsi per gli arredi (le grandi gru di banchina dell’ultima generazione, capaci di “lavorare” le fullcontainers da 18 mila teu ed oltre) e per i servizi tecnico-nautici.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Gennaio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio