“Toscana Aeroporti” al via
E SAT guarda anche alla crescita del settore cargo aereo e delle crociere

Gina Giani
FIRENZE – L’ha vinta la necessità di arrivare a un polo aeronautico regionale, mettendo insieme le capacità e specialmente le potenzialità degli aeroporti di Firenze e di Pisa. Le assemblee straordinarie di ADF e di SAT hanno approvato dunque la fusione delle due società, con i relativi aumenti di capitale. Nasce il terzo polo aeroportuale d’Italia. Qualche contrario tra i piccoli azionisti, “schiacciati” dalla preoccupazione che Corporation America Italia Spa, il nuovo socio di maggioranza (51,132%) possa metterli nell’angolo: e c’è già chi, tra loro, penserebbe di abbandonare la barca, capitalizzando eventualmente le azioni.
Dall’unione delle due società nasce “Toscana Aeroporti”, benedetta in prima fila proprio dalla Regione con il governatore che si è speso per arrivare al risultato. Adesso manca solo il passaggio importante ma scontato dell’OK dell’Enac e il riassetto delle reciproche concessioni. Tra le linee guida approvate c’è anche un ulteriore aumento di capitale.
[hidepost]Gli obiettivi: Pisa rimane l’“hub low cost” ma incrementerà anche il settore cargo, che ha già registrato forte interesse e che in tempi di forte export di beni pregevoli può davvero rappresentare un “must”; puntando inoltre al prossimo futuro delle crociere nel porto di Livorno con eventuali voli intercontinentali a servizio delle navi che svilupperanno a Livorno partenze e arrivi “home port”; con un target di 7,1 milioni di passeggeri sulle piste pisane entro il 2028. Firenze sarà “city airport”, con target di 4,4 milioni di passeggeri entro la stessa data e con voli nazionali ed europei. Per Firenze rimane nelle previsioni la vista da 2400 metri (fortemente osteggiata da Prato e dai comuni vicini) e una nuova aerostazione. Sul management della società “Toscana Aeroporti” il presidente designato è il fiorentino Marco Carrai mentre l’amministratore delegato è Gina Giani, brillante “timoniera” della SAT pisana. Il nuovo consiglio di amministrazione sarà formato da quindici membri.
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L’operazione Toscana diventa ancora più comprensibile – e necessaria – a fronte di quanto sta avvenendo anche in campo nazionale con la cessione di importanti quote degli scali di Milano, Napoli, Bergamo e Torino a una cordata internazionale costituita da Ardian e da Credit Agricole Assurances. A vendere è stata F2i, che ha ceduto il 49% della sua F2i Aeroporti: che però non ha alcuna intenzione di disimpegnarsi, ma anzi – dalle dichiarazioni al Sole-24 Ore del suo amministratore delegato Renato Ravanelli – ha cercato un’alleanza strategica ricca di finanza per potenziare ancora il suo polo aeroportuale. Un polo che in Italia nel 2014 ha gestito 37 milioni di passeggeri negli scali sopra indicati, cioè circa il 25% del traffico nazionale, con un incremento del 4,7% sul 2013. Il confronto con il nuovo polo degli Aeroporti Toscani è significativo, sia per le cifre, sia per la “potenza di fuoco”. Ma più di ogni altra considerazione, è la consapevolezza che i “piccoli” aeroporti regionali da soli non ce la faranno più, a benedire l’operazione tra Pisa e Firenze.
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