Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Jobs Act, spedizioni e trasporto le proposte di Fedespedi e Alsea

Chiesta la riforma della responsabilità solidale del committente negli appalti e dei costi di mantenimento delle Authorities dalle aziende alla fiscalità generale

MILANO – Il testo definitivo del decreto attuativo delle deleghe contenute nel pacchetto “Jobs Act” varato dal governo Renzi è stato affrontato per iniziativa di Fedespedi in un incontro all’hotel Westin Palace con illustri esponenti del panorama giuslavoristico nazionale, con particolare riferimento al mondo delle spedizioni e trasporto.
[hidepost]E’ stato, riferisce Fedespedi, un primo contatto con temi che sono di estrema complessità: e che, pur aprendo prospettive interessanti anche nel comparto, presentano ancora criticità sulle quali è indispensabile intervenire. Al dibattito hanno partecipato il senatore Pietro Ichino, l’avvocato Gabriele Fava, il dottor Fabio Marrocco, il dottor Polito Di Nunzio e il dottor Matteo Ariano. Il convegno è stato co-organizzato anche da Alsea.
E’ emerso in particolare – hanno sottolineato gli specialisti – che ci sono due temi da considerare prioritari per le imprese di spedizioni e di trasporto: occorre procedere alla riforma della legislazione sulla responsabilità solidale del committente negli appalti; ed occorre in particolare trasferire il costo di mantenimento delle Authorities sui trasporti, che oggi grava sulle aziende e che invece dovrebbe andare sulla fiscalità generale per non costituire un’ulteriore penalizzazione sulle imprese nazionali, già troppo svantaggiate rispetto a quelle europee.
Il decreto attuativo della delega sul “Jobs Act” relativa alle spedizioni ed al trasporto merci rappresenta in sostanza un’occasione imperdibile – è stata la conclusione del convegno – per riportare il settore a un livello di competitività internazionale da tempo perduto per la complessità e la farraginosità delle norme che lo regolano.
Fedespedi si è anche assunta il compito di contribuire al risultato con una documentazione specifica da inviare quanto prima al governo.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Febbraio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio