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Grandi lavori a Cala de’ Medici per proteggere meglio dal libeccio

La rinnovata gestione del “marina” di Rosignano punta all’eccellenza nei servizi anche a terra, con nuovi insediamenti commerciali – Il trasporto via mare del materiale dal pontile di Vada

ROSIGNANO – E’ stato uno dei primi porti turistici di concezione moderna a nascere sulla costa livornese, per iniziativa di Teseco e con la benedizione dell’allora ministro dell’Ambiente Altero Matteoli. Erano i tempi del boom della nautica, e Cala de’ Medici, nata a ridosso di Rosignano, fu l’ennesimo schiaffo all’incapacità di Livorno di realizzare un suo “marina”, malgrado i tanti progetti che dagli anni ’70 erano baldanzosamente partiti e poi congelati (compreso il progetto dell’architetto Walter Martigli alla Bellana, sponsorizzato dalla Compagnia Lavoratori Portuali di Italo Piccini).
[hidepost]Cresciuto nell’interesse degli appassionati, diventato anche terminale della celebre manifestazione ideata da Cino Ricci “Il giro d’Italia a vela”, quasi saturato nei posti barca ma con alcuni crescenti problemi per il cedimento della base del frangiflutto a libeccio, Cala de’ Medici oggi si presenta con la rinnovata gestione che fa capo all’amministratore delegato Matteo Ratti con nuove iniziative, una sostanziale razionalizzazione anche della parte commerciale: e specialmente con il prossimo via agli importanti lavori proprio al frangiflutto di libeccio, che dovrà finalmente evitare l’imbarazzante pulviscolo sulle barche di acqua e salmastro durante le burrasche da sud-ovest.
Su progetto del professor Pierluigi Aminti, i lavori comportano la creazione di una specie di scarpata subacquea davanti al frangiflutto per frantumare le onde e ridurne gli spruzzi. Verranno posizionati sott’acqua grandi massi scavati dalle cave di Campiglia per una profondità di 15 metri lungo 200 metri della diga: una prima fase che dopo gli assestamenti e i collaudi potrà eventualmente essere seguita da una seconda. Il costo dell’operazione di partenza è di 500 mila euro ma l’intera operazione di protezione e di rafforzamento dell’antemurale potrà arrivare a costare circa un milione e mezzo di euro.
Tra gli aspetti più interessanti dell’operazione, che parte in questi giorni – dopo l’appalto del dicembre scorso alla Somit di Ravenna e alla Abate di Livorno – c’è la scelta di far arrivare tutto il materiale delle cave via mare, con apposita chiatta, salvaguardando così il traffico stradale e l’abitato di Rosignano. La scelta del trasporto via mare è stata ovviamente ben gradita anche dal Comune, che collabora con grande senso di responsabilità allo sviluppo del polo nautico. E il trasporto del materiale non è un impegno da poco, perché dovranno arrivare oltre 45 mila tonnellate di massi che avrebbero comportato l’attraversamento dell’area urbana da parte di quasi 3 mila bilici. I massi invece arriveranno sul pontile della Solvay, che si è prestata con grande spirito di collaborazione – sottolinea Ratti – evitando quindi il paese: saranno caricati sulla chiatta prescelta (nei giorni scorsi si attendevano ancora i nulla osta definitivi della Capitaneria di porto) e scaricati in loco.
Secondo i piani della società Cala de’ Medici, la prima fase dei lavori potrebbe concludersi entro aprile, con l’eventualità di una proroga fino a fine maggio. Poi si sospenderà tutto per salvaguardare la stagione balneare e si riprenderà ad ottobre per concludere. L’obiettivo è rendere ancora più appetibile, più comodo e protetto quello che sta diventando il principale porto turistico della costa livornese.

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Pubblicato il
28 Marzo 2015

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