La cellulosa punta al treno
Forti incrementi del trasporto su ferro nel progetto di Lucart e della Port Authority
LUCCA – Per adesso è un accordo: ma che prelude a quello che il presidente dell’Authority portuale livornese Giuliano Gallanti ha più volte citato, ovvero il raccordo diretto delle banchine con la rete ferroviaria. E il primo ad utilizzare in chiave allargata la possibilità di incrementare i treni-blocco sarà il gruppo lucchese Lucart, che è tra i principali produttori in Europa di carte specializzate. In un incontro nello stabilimento di Decimo, provincia di Lucca, presenti anche Antonella Querci della Port Authority e Enzo Raugei per la Cilp, i vertici di Lucart hanno presentato il progetto comune che prevede di avviare la cellulosa che sbarca a Livorno direttamente dai treni in banchina agli stabilimenti, grazie alla società di servizi ferroviari Top Rail.
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Antonella Querci
Si parla, realisticamente, di una previsione di 800 carri ferroviari corrispondenti a circa 2.500 tir da togliere dalle strade. Considerando poi anche la spedizione dei prodotti finiti, che ripartiranno via treno dagli stabilimenti, il totale sale a 1.500 carri (4.500 tir).
La previsione di entrare nel pieno del progetto è legata al completamento del raccordo ferroviario dalle banchine alla rete FS, che è previsto entro l’inizio dell’inverno: forse a novembre, più probabilmente a dicembre. I lavori sono in corso, anche se non è ancora cominciata la costruzione della stazione ferroviaria che dovrà dirigere la tratta. Ma siamo a buon punto, ha ricordato Antonella Querci, che dirige il settore innovazione & sviluppo dell’Autorità portuale.
Nell’occasione si è parlato anche di una crescita progressiva dell’utilizzo dei treni-blocco su Livorno. Ad oggi, ha ricordato l’Autorità portuale, i treni cargo hanno servito il 13% del totale dei traffici: e le proiezioni al 2030 sono per toccare il 25% grazie anche ai nuovi raccordi. Tra gli obiettivi, c’è anche quello di equilibrare l’attuale “sbilancio” tra l’arrivo e la partenza dei forestali e dei loro derivati: ne ripartono meno di un quinto rispetto agli arrivi. E anche questo è un obiettivo.