Su Gioia Tauro forte impegno per il rilancio
GIOIA TAURO – Esattamente vent’anni anni fa, al porto di Gioia Tauro in Calabria attraccava la nave CMBT Concord: fu il primo scalo per un terminal da poco realizzato nel porto e oggi conosciuto come MCT, Medcenter Container Terminal. L’inizio di una lunga e non sempre facile avventura. Che di questi tempi (vedi i consuntivi del semestre appena concluso) si conferma non facile, ma con il più forte impegno per il rilancio.
[hidepost]Costruito nel 1975, il porto di Gioia Tauro, è rimasto “dimenticato” per 20 anni, fino ai primi anni ’90, quando il fondatore di Contship, Angelo Ravano, ha avuto l’intuizione di trasformarlo in un moderno hub di transhipment, anticipando quella che sarebbe stata l’odierna esigenza del mercato per operare le grandi navi portacontainer.
Il Protocollo d’Intesa, datato Dicembre 1993 e firmato da Governo Italiano, Regione Calabria e Contship Italia, segnò l’avvio ufficiale del progetto.
In questi 20 anni, MCT ha movimentato 52,5 milioni di TEU, accogliendo 47120 navi.
MCT è oggi la più grande realtà industriale privata nell’area, con 1.300 dipendenti, 860 milioni di Euro tra salari, concessioni e costi per prodotti e servizi acquistati da fornitori locali, 340 milioni di Euro di investimenti cumulati a fine 2014.
Queste cifre corrispondono al doppio del capitale investito dallo Stato Italiano per costruire l’infrastruttura portuale (stimato in circa 1.000 miliardi di vecchie Lire).
Contship Italia, dal 1995 azionista di MCT, conferma il proprio impegno per lo sviluppo del terminal e per il miglioramento della sua competitività, al fine di rispondere alle necessità delle grandi linee di navigazione.
Per tutti coloro che vorranno condividere questo traguardo è disponibile un nuovo sito, www.gioiatauro20years.com, ricco di dettagli e momenti chiave dell’evoluzione di MCT.[/hidepost]