Piombino, il business rottamazione
PIOMBINO – L’appuntamento è per lunedì 26. Con la presentazione ufficiale del progetto di riconversione e riqualificazione industriale delle aree che si affacciano al porto, si apre il nuovo capitolo del rilancio del comparto logistico, un tempo vero e proprio “buco nero” sul piano ambientalistico e anche delle prospettive di lavoro.
[hidepost]Dire che sia tutto chiaro e deciso è ottimistico. Ma lunedì 26 si vedrà quanto c’è di concreto e quanto risponde all’amaro sistema – ahimè, diventato quasi norma – di stabilire principi generali mandando poi “ad calendas” le scelte operative vere e proprie.
Uno dei punti importanti per il porto di Piombino – e per l’intero comparto delle demolizioni della fascia logistica della Toscana – è l’assegnazione al polo delle demolizioni delle navi obsolete. Fa parte degli accordi di Roma: ma anche la demolizione della Concordia sembrava acquisita in base ad accordi che poi sono saltati. Adesso a Piombino si è fatto tesoro della lezione e il commissario dell’Authority ha ribadito proprio nei giorni scorsi – presente il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo – che ci sono una decine di gruppi specializzati che si sono formalmente candidati per demolire le vecchie navi (una prima tranche è quella delle unità militari obsolete e tolte dal servizio). Entro al fine di dicembre – ha detto Luciano Guerrieri – sarà fatta la scelta. E Guerrieri non è uno che promette facilmente: fino ad oggi ha mantenuto quanto ha annunciato.
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