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Il viceministro e i porti toscani

La valenza nazionale del sistema logistico costiero della regione e le prospettive dei due scali uniti in un’unica Authority in un’ottica di specializzazione

Nella foto: (da sinistra) Riccardo Nencini e Luciano Guerrieri.

LIVORNO – La Regione Toscana ci punta, al sistema logistico della costa incernierato sui due porti di Livorno e Piombino (con la possibilità, per ora non ufficializzata, del terzo porto, Marina di Carrara). Ma c’è di più: il governo nazionale ci crede anch’esso, tanto che sta investendo sul sistema logistico in questione 820 milioni di euro. “Una cifra – ha detto sabato scorso nel meeting organizzato ai bagni lido dal Psi il viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini – che se fosse semplicemente dedicata a due porti e non a un sistema di valenza nazionale ci provocherebbe un feroce intervento della Corte dei Conti”.
[hidepost]Al meeting le altre presenze, oltre a quelle dei rappresentanti politici socialisti e del Pd del territorio, sono state quelle dei massimi esponenti della portualità livornese-piombinese: Luciano Guerrieri commissario dell’Authority di Piombino, Gabriele Gargiulo in rappresentanza di Giuliano Gallanti (Authority di Livorno) e Giovanni Spadoni (Porto 2000). C’è anche stato un costante richiamo all’assenza, non solo fisica nel meeting, del Comune di Livorno. Il tiro al bersaglio l’ha aperto il sindaco di Collesalvetti e segretario provinciale del Pd Lorenzo Bacci: dando un assist perfetto all’intervento finale del vice-ministro Nencini che ci è andato a nozze, richiamato da chi appunto “ha giustamente messo i piedi nel piatto del Comune di Livorno”.
Per il vice-ministro socialista concetti chiari, chiaramente espressi. Primo: il porto di Livorno non è della città di Livorno ma del sistema logistico nazionale e come tale si stanno investendo ingenti risorse per i collegamenti ferroviari, superstradali e per una logistica di sistema che coinvolga anche l’interporto, la rete Fs nazionale e il sistema aeroportuale di Pisa e Firenze. Secondo: la portualità italiana, compresi i nostri due scali, è drammaticamente carente negli “imbuti” d’ingresso e uscita, cioè nell’ultimo miglio, dove peraltro la collaborazione con i comuni e il territorio è fondamentale: quindi occhio alle responsabilità oggettive di “nient” senza sostanziose giustificazioni tecniche (un sasso in piccionaia al Comune). Terzo: c’è l’impegno comune tra governo centrale e regionale per far si che venga riequilibrata l’economia della Toscana (oggi il 50% dei pil regionale è prodotto tra Firenze e Prato) con la creazione di una zona costiera di forte peso, che graviti sui due porti livornesi ma anche sulle aree da rivitalizzare con gli impegni già assunti su bretelle ferroviarie, collegamenti superviari, “scavalco” verso l’interporto di Guasticce, binari fino alle banchine, eccetera.
C’è stato, nel meeting, anche una specie di screening sugli interventi in atto nel sistema logistico costiero della Toscana. Legittima soddisfazione è stata espressa dal commissario governativo del porto Luciano Guerrieri (piccola parentesi: scade il 1° novembre dall’ennesimo mandato di commissario: ovvia una sua riconferma, ma perchè aspettare sempre l’ultimo giorno in quel di Roma?) per il “miracolo Piombino”, che sta diventando un porto con respiro internazionale ma senza velleità concorrenziali con Livorno, bensì in un’ottica di totale integrazione e collaborazione. Temperata soddisfazione di Gabriele Gargiulo, dirigente apicale per l’Authority livornese, citando il cambio di rotta del 2015 dopo anni di crisi dei traffici (quest’anno siamo al +30% nei containers, +30% nei forestali, +12% nelle crociere, +25% almeno nelle Autostrade del mare) e annunciando che tra due settimane sarà inaugurato il “Port Center” in Fortezza Vecchia non solo come memoria storica dello scalo ma anche come occasione di cultura per i visitatori. L’impegno della Porto 2000 nel settore crociere e traghetti è stato espresso da Giovanni Spadoni a nome del presidente Massimo Provinciali per i forti incrementi di attracchi e di aree sull’ospitalità alle crociere in vista della gara di privatizzazione, ricordando che già adesso il 2016 vede proiettato il porto verso gli 800 mila croceristi e almeno le 400 toccate-nave. La Porto 2000 è già in marcia verso Miami, il più grande salone del mondo delle crociere, con il viatico della Regione Toscana e con il bando di privatizzazione ormai avviato. Tanto fervore di iniziative, tanto ottimismo sul prossimo futuro, e tante sculacciate su un Comune “pentastellato” che per gli intervenuti al meeting del Psi rischia di dare l’idea di voler tirare il “freno” alla crescita del porto, con disastrose ricadute in chiave di fiducia a livello mondiale. Da rifletterci, ha concluso Nencini. Solo un giudizio politico o ha parlato anche il viceministro?
A.F.

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Pubblicato il
21 Ottobre 2015

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