Il risiko dell’Ecobonus ora lo vuole anche l’UE
Dopo aver bocciato quello italiano nel 2012, l’Europa propone di allargarlo a tutti i paesi ma non prima del 2017 – “Marebonus” italiano: la coperta è corta?
BRUXELLES – Torna l’ecobonus per spingere le merci su tir a bordo dei ro/ro. E torna, questa volta, con la benedizione dell’UE. Un bel passo avanti rispetto alla bocciatura che la stessa UE aveva decretato nel 2010 all’ecobonus elargito dalla RAM di Tommaso Affinita, peraltro fortemente voluto e sostenuto dall’Italia che l’aveva finanziato dal 2007 alla bocciatura europea.
[hidepost]La conferma che l’Unione Europea sta completando l’articolazione di una direttiva sull’ecobonus è venuta da varie fonti. Come abbiamo riferito, ne ha parlato il team leader della Dg Move dell’UE Jose Anselmo nel corso della XIX Euro Med Convention Grimaldi della settimana scorsa a Barcellona; specificando però che la direttiva probabilmente varerà l’ecobonus sull’esperienza già fatta da RAM a suo tempo, elargendo cioè il contributo ai trasportatori che sceglieranno di imbarcarsi sui traghetti e non – come invece era stato recentemente richiesto – agli armatori degli stessi traghetti.
A sua volta Antonio Cancian, amministratore delegato di RAM, ha ricordato l’agreement firmato tra Italia, Francia, Portogallo e Spagna per un “Med Atlantic Ecobonus” allo scopo di attivare un sistema coordinato di incentivi per alleggerire le strade dal traffico pesante.
Tutto lascia pensare – è la tesi corrente nei commenti dopo Euro Med Convention – che l’ecobonus europeo potrebbe essere varato per il 2016, anche se rimangono dubbi sulla burocrazia europea che, al pari di quella italiana, spesso si prende tempi incompatibili con le reali esigenze de mercati dei trasporti, tanto che lo stesso Cancian ha prudentemente spostato l’asticella al 2017. Per coprire l’intermezzo – gli autotrasportatori sono alla canna del gas dopo la fine dell’ecobonus italiano – è stato come già detto proposto dal governo italiano un Marebonus (fantasia dei nomi!) che potrebbe essere finanziato con la legge di stabilità in corso di varo per almeno 30/40 milioni di euro. Ma che la coperta dei soldi dello Stato sia corta lo sanno tutti. E agli autotrasportatori non resta che sperare.
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