Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ferrovie in porto entro l’anno

I lavori si concluderanno in anticipo e secondo RFI lo scalo labronico diventerà tra i più competitivi d’Italia – Il dettaglio del progetto

LIVORNO – E’ una delle poche opere che sta camminando veloce, addirittura in anticipo sui tempi ufficiali. Incredibile ma vero: il collegamento ferroviario tra la Darsena Toscana e la rete RFI – opera vagheggiata da decenni – sarà pronto entro la fine di dicembre, un mese o poco più. E potrebbe essere una vera rivoluzione, perché i treni cargo potranno arrivare in banchina, sia sulla sponda Est (terminal Lorenzini) sia su quella Ovest (terminal Darsena Toscana). Insieme ai binari è in avanzata fase di realizzazione la nuova stazione ferroviaria a pochi metri dalle banchine.
[hidepost]L’investimento, circa 46 milioni di euro, è così ripartito: circa 13 a spese di RFI e 33 a spese della Regione Toscana che si avvale di un contributo di 13 milioni della Ue. E’ un altro dei successi, a lungo perseguito, dall’Autorità portuale di Gallanti e Provinciali.
Il progetto comporta 11 binari elettrificati, 3 dei quali per arrivi e partenze e gli altri per la sosta e le operazioni di carico e scarico dei containers. Un collegamento tutto nuovo allaccia il complesso dei binari di calata alla rete tirrenica, verso nord. Tra Calambrone e porto nuovo viene anche raddoppiata la linea. Secondo RFI, grazie alla nuova stazione e ai binari in fase di completamento il traffico merci su ferro passerà nel 2020 dagli attuali 135.000 treni/km ai 200.000 treni/km, con un incremento della produttività del porto e una “attrazione” dei traffici containers che vengono valutati tra i migliori nel quadro della portualità italiana. Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI, intervistato da Il Sole-24 Ore è andato oltre. “In questa nuova visione del sistema ferroviario italiano – ha detto – Livorno diventa un’eccellenza e svilupperà maggiore competitività rispetto ad altri importanti scali nazionali”.
Oggi l’utilizzo dei treni per i trasporti terrestri da e per il porto di Livorno non supera il 15% del totale. Obiettivo è arrivare a dieci volte i volumi d’oggi.
Il modello Livorno, secondo RFI, verrà applicato poi anche a Taranto, Trieste e Brindisi.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Novembre 2015

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora