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Analisi delle Autorità portuali nel 2014 risultati, entrate, spese ed efficienza

Sottolineato il sostanziale azzeramento dei contributi correnti dello Stato e la diminuzione delle uscite in quasi tutte le voci – Il forte aumento dei canoni demaniali tra i cespiti

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ROMA – In attesa della riforma, o comunque di quello che ci passerà il convento dopo che la Consulta ha rimesso in gioco le Regioni, sia il MIT (ministero Infrastrutture e Trasporti) sia Assoporti hanno elaborato una serie di “valutazioni sintetiche” sulle Autorità portuali in base ai dati ultimi disponibili, quelli del 2014.
Premesso che si tratta di dati assai diversi da quelli del 2015, ancora da elaborare, le tabelle che pubblichiamo e che sono state diramate da Assoporti (quelle del MIT sono ancora in elaborazione) tendono a sostenere che il 2014 è stato un anno positivo per il funzionamento dei porti, “malgrado il contesto economico non fosse favorevole”.
Nella nota di accompagnamento firmata dal segretario generale di Assoporti dottor Paolo Ferrandino, si leggono testualmente le seguenti valutazioni, utili anche per la lettura interpretativa delle due tabelle.
Infatti, seppure in un contesto che nell’anno considerato non può considerarsi favorevole (variazione del PIL -0,4% rispetto all’anno precedente; variazioni dell’import/export (-3,8%) si notano considerevoli incrementi delle entrate correnti proprie (+7,2%) ed in particolare dello voce “Canoni demaniali” (+12,3 %), indicatore della capacità di una migliore valorizzazione del bene amministrato dalle Autorità Portuali.
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Parimenti positivo è il dato della spesa per investimenti (+78,5% rispetto all’esame precedente) che è addirittura più che raddoppiato se si ha riguardo alla sola spesa per opere e fabbricati. Ma ancora, riguardo agli investimenti si nota che – come di fatto sempre avvenuto dalla costituzione delle Autorità Portuali – la spesa per investimenti delle stesse A.P. supera di gran lunga i contributi in conto capitale concessi dallo Stato, dalle Regioni e altri enti locali.
Ulteriore indicatore positivo appare la diminuzione significativa (-4,7 %) delle uscite di funzionamento ed all’interno di questa delle voci di spesa “Uscita per gli organi dell’ente” (-6,8%) e “Uscita per l’acquisto di beni e servizi” (-9,0%) che testimoniano come nel complesso le Autorità Portuali si sono più che adeguate all’obiettivo del contenimento della spesa corrente del settore pubblico allargato.
Significativo a tal riguardo appare altresì il sostanziale azzeramento dei contributi correnti da parte dello Stato.
Sempre secondo gli stessi criteri costantemente adottati dal MIT, abbiamo anche aggiornato all’anno 2014 la tavola “Indice di efficienza delle Autorità Portuali” – rapporto tra entrate correnti proprie e spesa corrente di funzionamento – che pure è allegata ed espone anch’essa indici positivi, tanto nel complesso quanto per la quasi totalità dei singoli porti.

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Pubblicato il
6 Gennaio 2016

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