Le merci sui treni veloci parte il progetto Isc/Rfi
I primi vettori viaggeranno sulla rete dei “Freccia Rossa” già nel 2018 per mandare il servizio a regime nel 2020 – I quattro punti proposti da FerCargo

Giuseppe Sciarrone
MILANO – Dalle parole ai fatti. La nostra recente intervista a Giuseppe Sciarrone, AD di Interporto Servizi Cargo, l’aveva annunciato in anteprima; e adesso siamo già all’accordo con Rfi, ovvero con la rete Ferrovie, per far viaggiare le merci sulla rete ad alta velocità (fino a 160 km/h). Sarà utilizzata la stessa rete Rfi che fa viaggiare i “Freccia Rossa” e gli “Italo”. Solo che i vettori passeggeri viaggiano di giorno mentre le merci correranno di notte.
L’accordo dunque è arrivato prima ancora del previsto. Adesso bisogna lavorare per renderlo pienamente operativo. Secondo Sciarrone (Il Sole-24 Ore) i primi treni cargo veloci potrebbero partire nel 2018 e il servizio decollerà completamente entro il 2020.
[hidepost]Tempi lunghi? tutt’altro, se si pensa a quanto tempo è passato – e quanto forse ne dovrà ancora passare – per una “rivoluzione” assai meno epocale come la riforma della portualità. O per il piano della logistica nazionale, che è ancora li con il passo del gambero.
Protagonista dell’accordo con Rfi e la compagnia Interporto Servizi Cargo Spa (Isc) controllata dall’interporto Campano. Gli obiettivi li aveva già chiariti Giuseppe Sciarrone nella nostra intervista il 20 febbraio scorso, ma ci sono altri dettagli. Intanto si parte, a breve, con l’ordine di treni nuovi e di nuove locomotive, che dovranno essere omologati. I tempi, ammette Sciarrone, possono essere accelerati e lo faremo, con l’aiuto dell’industria specializzata. L’importante però è che c’è la volontà anche in Italia, finalmente, di far correre le merci su ferrovia. In quanto all’esperienza, Isc nel 2015 ha “operato” 1300 treni e percorso poco meno di un milione di chilometri sulle linee cargo normali.
Sul tema è intervenuta anche FerCargo, l’associazione delle compagnie private che operano sul trasporto ferroviario cargo. Il suo presidente, Giancarlo Laguzzi, a sua volta chiede a Fs di adeguare le attuali normative a quelle europee. La sua ricetta è di quattro punti (ancora Il Sole-24 Ore). Allungare i treni merci a 750 metri. Portare il peso trainabile a 2 mila tonnellate (+25%). Riformare le norme sul personale di guida. Eliminare i limiti di sagoma. Su quest’ultimo punto, occorreranno interventi strutturali, ma qui cade a puntino la proposta di Sciarrone di utilizzare la rete AV, dove le gallerie sono già a sagoma utile. Anche il resto è a costo zero o quasi. Bisogna solo far presto.
A.F.
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