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Per la Venezia della città ideale in un concorso d’idee internazionale

Le speranze e le aspettative per valorizzare il circuito d’acqua mediceo – La proposta di Econboard per le barche elettriche – I posti di lavoro del “marina” nel Mediceo

Nella foto: (da sinistra) Antonio Fulvi, il sindaco Filippo Nogarin e Maria Gloria Giani Pollastrini.

LIVORNO – Il quartiere de “La Venezia” è il cuore di Livorno e il centro strategico per lo sviluppo turistico della città e della costa; se ne è discusso al recente e partecipatissimo convegno organizzato dal Propeller Club locale, che si è tenuto presso la Camera di Commercio. L’incontro, presentato dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini e moderato dal nostro direttore Antonio Fulvi, ha avuto come relatori di eccezione il sindaco Filippo Nogarin ed i vertici dell’Autorità portuale, il commissario Giuliano Gallanti ed il segretario generale Massimo Provinciali, il presidente del Consorzio Nautico di Livorno Piero Mantellassi e valenti tecnici professionisti.
[hidepost]Si è parlato di come si presenta oggi il quartiere storico per renderlo ancora più attrattivo, valorizzando quanto riuscì a immaginare più di quattro secoli fa l’architetto Buontalenti, che disegnò quel famoso pentagono circondato da un fossato, detto “Reale”, nel quale è inserito.
La Venezia, con la sua rete di canali navigabili che si estendono per grande parte del centro cittadino sino alle mura delle straordinarie fortezze labroniche ed al mare aperto, raggiungendo quindi anche la stazione marittima, offre il grande plus della mobilità in acqua. Questa, con il suggestivo spettacolo della navigazione, insieme ad una nuova valorizzazione delle cantine dei canali, rappresenta un importante punto di partenza per lo sviluppo turistico della città.
In passato questa possibilità era già stata ipotizzata dalle amministrazioni; nel 2013 l’attuale gestione dell’Autorità portuale aveva anticipato, all’interno del più ampio studio “SeaToLand”, una trasformazione delle cantine in negozi caratteristici e locali raggiungibili anche via acqua, al fine di rendere ancora più attraente il quartiere storico. Si è parlato perciò della riqualificazione di questi fondi che oggi versano quasi tutti in cattive condizioni di manutenzione, della loro trasformazione e della navigabilità con piccoli traghetti elettrici di nuova generazione a basso impatto ambientale – presentati nella serata dagli ingegneri Scanu e Rivieri della Econboard – in grado, inoltre, di uscire dal circuito dei canali e spingersi lungo la costa, verso le più belle località balneari, in sostituzione dei pullmann.
“Occorrono progetti che pensino alla ricollocazione delle piccole imbarcazioni che oggi sono attraccate lungo i canali per permettere pulizia, ossigenazione, e facilità di movimento sugli stessi” – ha detto il primo cittadino Filippo Nogarin – che si è dichiarato in totale accordo con l’idea espressa dal commissario Giuliano Gallanti di ridisegnare “un pezzo di città” che includa le fortezze, i canali ed altre sue opere architettoniche di pregio, attraverso un concorso di idee che porterebbe la questione alla ribalta della stampa internazionale. Gallanti ha inoltre informato i presenti dell’interesse manifestato da architetti di fama per la ristrutturazione del vecchio Silos, alle spalle della Fortezza Vecchia.
Anche Piero Mantellassi ha parlato del suo progetto “delle vie d’acqua” volto a incrementare il turismo con un’offerta commerciale completa di tutte le tipicità del territorio toscano, in attesa di quella realizzazione del porto turistico alla Bellana che porterebbe, secondo quanto sostenuto dagli esperti, centinaia di nuovi posti di lavoro ed un ritorno in prestigio dovuto alla presenza dei megayacht nel nuovo “marina” da tempo in lista di attesa per il porto Mediceo.
Una città, quella di Livorno, amatissima dai suoi abitanti e che riesce sempre a colpire con il suo fascino chi la visita ma che deve essere riqualificata, valorizzata e rispettata, prima di tutto dagli stessi livornesi. Quelli presenti al convegno su la Venezia, grazie al contributo dell’ingegner Aldo Cecconi dello Studio di Ingegneria delle Strutture che ne ha illustrato la storia e le bellezze architettoniche avvalendosi anche di foto d’epoca, ne sono rimasti colpiti ed inorgogliti.
Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
5 Marzo 2016

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