Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Stato-Regioni sulla riforma portuale la trattativa è anche sulle poltrone

Gli ultimi incontri e la conferenza unificata con i “governatori” – Secondo i liguri, le Autorità di sistema dovrebbero essere Spa pubbliche sull’esempio dei porti nord europei

ROMA – Nell’uovo di Pasqua della conferenza unificata tra Stato e Regioni, non c’è stata la sperata sorpresa di un accordo globale ma si sono poste le condizioni per continuare un confronto.
[hidepost]La conferenza unificata, in programma due giorni fa, giovedì 24 nel pomeriggio, è stata preceduta come noto da un primo approccio all’inizio del mese, nel quale si erano manifestate le prese di posizione di Campania e Liguria, entrambe contrarie agli accorpamenti rispettivamente di Savona con Genova e di Salerno con Napoli. In precedenza erano stati invece passati senza contrasti alcuni dei principali punti “tecnici”. Ma a poche ore dalla conferenza – dopo la discussione tecnica che si è sviluppata martedì e mercoledì scorsi – sembrava che le posizioni fossero ancora molto lontane in particolare sulla distribuzione politica delle future presidenze (una specie di rivisitato manuale Cencelli). Secondo le ultime indiscrezioni, si sarebbe discusso sull’assegnazione delle presidenze delle Autorità portuali di sistema secondo una proposta del governo per 13 poltrone al centrosinistra e 2 al centrodestra (tra cui quella determinante di Genova). Nella riunione unificata il punto sulla riforma portuale era nell’ordine il 9° su 13 all’ordine del giorno. Una collocazione – hanno fatto notare i critici – che poteva aprire la strada a un ulteriore rinvio, malgrado i presidenti delle Regioni invitati alla conferenza si fossero dichiarati contrari.
Dalla Regione Liguria è stata espressa anche una proposta formale che cambierebbe parte della sostanza della riforma. Ovvero, quella di trasformare le Autorità portuali attuali in Spa pubbliche: proposta già anticipata dall’assessore regionale ligure allo sviluppo economico Edoardo Rixi nel recente workshop alla stazione marittima di Genova. “Il modello proposto dalla Liguria – ha ribadito il presidente della Regione Giovanni Toti – comporta la trasformazione delle Autorità portuali di sistema in Spa pubbliche, così come esistono nel Nord Europa, introducendo elementi di controllo di gestione, sistemi di valutazione dei risultati e dei traffici, con premi sui risultati stessi e con normative più snelle sulle bonifiche e le tutele ambientali”. Si spinge anche sugli accordi di programma tra Regioni, specie la dove i porti sono i terminali logistici naturali della produzione.
Nei prossimi giorni dovrebbero essere della partita anche le commissioni parlamentari di Camera e Senato, sia pure con valore “solo consultivo”.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Marzo 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio