Interporto Vespucci, il rilancio nel “sistema” portuale
Dalla riforma della legge 84/94 e dalla nascita dell’Autorità portuale di sistema lo sviluppo del retroporto di Guasticce e la ristrutturazione dei rapporti con le banche

Vanni Bonadio
FIRENZE – Tutto sembra tacere, ormai da oltre un mese, sulle tematiche dell’interporto Vespucci di Guasticce, dopo il “niet” delle banche creditrici alla riconversione delle esposizioni (60 milioni, si dice) per rilanciare il complesso. Un silenzio anche sugli assetti del management, rimasti in pratica congelati a quella che sembrava una formula provvisoria. Eppur si muove, come avrebbe detto Galileo Galilei. E come sembra convinto accada anche l’ingegner Giovanni “Vanni” Bonadio, presidente di Toscana Logistica che per la Regione si occupa a tempo pieno del Vespucci.
Ingegner Bonadio, da un po’ di tempo c’è la sordina sull’interporto Vespucci…
“Se si riferisce alle indiscrezioni di stampa può essere vero. Ma all’interporto si sta lavorando bene. E le soluzioni ci sono, sia sull’operatività immediata, sia sulle prospettive a più lungo termine”.
[hidepost]Per le prime si riferisce al corridoio doganale appena inaugurato?
”E’ un dettaglio non da poco, che conferma l’impegno generale per fare del Vespucci un vero retroporto di Livorno, un’apertura che avrà tutta la sua portata operativa quando sarà realizzato anche lo “scavalco” sul quale si sono impegnate Regione e Ferrovie”.
Però rimane il problema di un assetto strategico-finanziario del Vespucci che ad oggi non sembra essere ancora risolto.
”La mia opinione è che il Vespucci non debba cercare soluzioni puntiformi, perché la sua stessa esistenza e le possibilità di crescere sono tutte nel sistema logistico e portuale della costa livornese. Sistema per il quale la Regione sta lavorando da tempo, con gli accordi strategici anche con le ferrovie, e che ha già ottenuto importanti risultati con gli accordi di programma con il governo centrale. In sostanza, è nel quadro generale del rilancio del sistema logistico che potranno essere risolti anche i problemi finanziari del Vespucci, perché è indubbio che il complesso già risulta fondamentale come retroporto non solo di Livorno ma anche di Piombino. A mio parere ci sono le risorse per dare sicurezza agli investitori, con una rinegoziazione che faccia capo all’intera pianificazione del “sistema”, e specialmente per dare una logica operativa più che convincente al complesso. E la riforma della legge sui porti sarà un importante spinta non solo al rilancio ma anche alla governance dell’intero sistema logistico della costa toscana”.
A.F.
[/hidepost]