L’impegno di Enrico Rossi per la “zona franca” Livorno
Ribadita dai vertici degli agenti marittimi la richiesta di un’area “libera” per dare più valore al sistema dei due porti e dell’interporto

Enrico Rossi
LIVORNO – Quello che nel convegno non si è detto, ma che è stato invece uno dei punti più delicati – ma anche più aperti alla speranza – dell’incontro tra il governatore della Toscana Enrico Rossi e il cluster portuale livornese e di Piombino. Ovvero: la ribadita richiesta – che la presidente di Asamar Laura Miele si è impegnata a formalizzare di nuovo in via ufficiale – di una “zona franca” che serva da volano al sistema logistico della costa.
Non è una richiesta nuova ed anzi l’ha ricordato nel suo intervento il direttore della Camera di Commercio Giuntoli, facendo sua la proposta che il presidente camerale Sergio Costalli ha lanciato già l’anno scorso e tende a ricordare ad ogni intervento pubblico.
[hidepost]Che poi una “zona franca” sia complicata da ottenere e richieda un intervento legislativo è noto. Ma con l’autonomia delle Regioni la volontà di Firenze è determinante. E Rossi, nel colloquio a quattr’occhi con la presidente dell’Asamar Laura Miele, non si è sottratto.
Se ne riparlerà in termini operativi quanto prima. Anche perché alla “zona franca” può essere legata una parte importante del rilancio dell’interporto Vespucci di Guasticce. Sul quale Vanni Bonadio ha detto la sua nel numero scorso del nostro giornale, facendo intravedere la possibilità di una soluzione anche finanziaria nell’ambito del “sistema”. Una serie di tessere, insomma, per un mosaico che sembra prendere forma concreta.
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