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Si sblocca il sequestro del bacino galleggiante

Sarà rimesso in galleggiamento da Azimut-Benetti dopo la rimozione del relitto dell’Urania

LIVORNO – La Procura della Repubblica ha autorizzato l’Autorità Portuale e il gruppo Azimut Benetti ad avviare le procedure previste per rimettere in galleggiamento il bacino Mediterraneo e stabilizzare il relitto della nave Urania che lo blocca. Il sostituto procuratore della Repubblica, Antonella Tenerani, ha infatti dato l’ok, dopo aver esaminato la perizia dell’ingegner Domenico Trovato, nominato Consulente Tecnico del PM nel procedimento. Assieme all’ingegner Alberto Marinò, il consulente ha ritenuto tecnicamente idonei sia il progetto di rigalleggiamento del bacino Mediterraneo che il piano di stabilizzazione della Urania. Entrambi i progetti erano stati predisposti dai tecnici di Azimut Benetti e già approvati sia dal RINA che dall’APL.
[hidepost]Una volta terminate le operazioni di stabilizzazione dell’Urania, la Procura potrà ultimare le indagini peritali in tutta sicurezza e procedere con il dissequestro del Bacino, che potrà così essere riconsegnato all’Autorità portuale, proprietaria del Bacino Mediterraneo, del quale Azimut Benetti ha la gestione provvisoria.
Sarà Azimut Benetti a procedere ai lavori di rimozione del relitto dell’Urania – ormai da demolire – e alla riposizione del Mediterraneo. Il bacino galleggiante potrà probabilmente tornare operativo, se non interverranno nuovi problemi, all’inizio del prossimo inverno. Non appena avverrà, ripartirà anche la gara per l’assegnazione della gestione sia del Mediterraneo che del bacino in muratura.

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Pubblicato il
21 Maggio 2016

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