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Pesatura Solas, flessibilità

Si raccomanda anche un periodo di pragmatismo nei primi 3 mesi

MILANO – Fedespedi, sezione marittima, con riferimento alle precedenti comunicazioni di pari argomento ha diramato copia della circolare IMO MSC.1/1548.
[hidepost]pubblicata sul sito dell’organizzazione, a seguito delle decisioni assunte durante gli incontri tenutisi a Londra nelle due settimane centrali del corrente mese, cui ha preso parte una rappresentanza del Comando Generale delle Capitanerie.
IMO conferma di aver preso nota dei rilievi posti da più parti in relazione ad aspetti pratici relativi all’implementazione degli emendamenti alla Convenzione Solas e ha convenuto che le autorità preposte ai controlli debbano assumere un atteggiamento pragmatico per un periodo di 3 mesi a partire dal l° luglio p.v., permettendo che i container imbarcati prima della data di entrata in vigore e in trasbordo da quella data possano raggiungere il porto di destino. anche se privi della VGM.
Viene richiesto inoltre a tutti gli operatori del settore di essere flessibili nelle procedure, se necessario emendandole.
Si farà seguito con ulteriori sviluppi ed informazioni, in particolare dopo l’incontro degli operatori del 30 maggio presso il Comando.

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Il 1º luglio prossimo entrerà in vigore la normativa SOLAS (normativa rivolta alla sicurezza in mare della nave, della navigazione, della vita umana e della salvaguardia dell’ambiente marino) che renderà obbligatoria la pesatura dei container prima di essere caricati a bordo, da effettuarsi con attrezzature idonee e certificate. In mancanza di tale dato il container non potrà essere caricato a bordo della nave.
Come avevamo preannunciato Interporto Toscano Vespucci di Guasticce e Autorità Portuale, per rispondere a questa urgente necessità, hanno approntato i lavori, presso l’area interportuale, di installazione di una piattaforma di pesatura certificata, che darà un ulteriore servizio agli operatori livornesi e non solo.
La piattaforma sarà collegata al sistema TPCS del Porto di Livorno, per consentire la velocizzazione delle procedure di imbarco nei terminal portuali.

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Fin qui le prese di posizione ufficiali e gli annunci relativi alle iniziative per creare una rete di pese. Dal settore delle associazioni di categoria filtrano comunque numerose perplessità e anche preoccupazioni, che farebbero capire come non sarà né semplice né facile affrontare il nuovo regime malgrado la conclamata flessibilità.
Molti i temi sui quali sono previsti ulteriori interrogativi. Uno di questi riguarda il cargo su ferro: che oggi è una componente minoritaria del trasporto dei containers all’export, ma che tutte le iniziative ministeriali puntano a incrementare. E che sconta difficoltà ancora maggiori del trasporto su gomma per la pesatura. La preoccupazione è che mentre l’Italia è in forte ritardo per la pesa nelle stazioni ferroviarie, ci sono paesi concorrenti (come la Danimarca, che si è mossa tempo fa per prima) che si sono attrezzati anche sui terminali ferroviari, e si offrono con tempi, costi e tolleranze assolutamente concorrenziali con i nostri.
Per quanto riguarda il trasporto su Tir, le associazioni di categoria spingono perché venga accettata quella che sembra una indicazione per adesso ufficiosa, cioè l’utilizzo – in regime transitorio – di ogni tipo di pesa, non solo a raso. E perché il regime transitorio sia allungato nettamente rispetto alle normative italiane. Si cammina su un terreno minato, perché tutti sanno che se dovesse succedere un nuovo incidente a una nave full-containers per eccesso di peso del carico, si potrebbe risalire al porto di caricamento e alle ovvie richieste di danni con contenziosi pesanti anche sul piano assicurativo. Da qui la necessità di arrivare a norme ben chiare e a sistemi che insieme non penalizzino né il trasporto, né il passaggio nei terminal.

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Pubblicato il
28 Maggio 2016

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