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Ma per la Zim la soluzione è solo in parte

LIVORNO – Riportiamo qui di seguito un articolo del gennaio 2005 del Comandante Angelo Roma sui temi legati al dragaggio della bocca sud e ai relativi problemi ancora validi per le navi Zim.

Basterà o no il nuovo dragaggio per aprire il porto alle navi più grandi ? Per esempio, si può leggere come un bicchiere mezzo pieno, il lusinghiero incremento di traffici che a fine 2004 ha registrato l’israeliana Zim nel nostro porto: 76983 teu, con un record assoluto il giorno 8 agosto («Zim Mediterranean») con 3.072 teu tra imbarco e sbarco. Ma si può anche leggere come un bicchiere mezzo vuoto, ovvero come il canto del cigno in vista di prossimi mutamenti dello «schedule», che tra un mese immetterà sulla linea ben tredici navi da 5 mila teu e si troverà a fare i conti con drammatici problemi di manovrabilità e di fondale. Tanto drammatici che Angelo Roma, storico responsabile di fiducia di Zim sul porto, si dichiara estremamente proccupato per il prossimo futuro di Livorno se non si procederà in termini di estrema urgenza a migliorare la bocca sud del porto, come Zim chiede da Haifa con crescente irritazione. 

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«Sono fermamente convinto – sottolinea il comandante Roma – che l’allargamento del raggio d’evoluzione della bocca sud del porto sia oggi la priorità primaria e di gran lunga più urgente tra le tante di Livorno. Se non si dovesse procedere ai lavori entro la prima metà di quest’anno – dice ancora – potremmo dover fare a meno delle navi dell’attuale generazione che le principali compagnie fullcontainers, Zim ma anche Maersk ed altre, hanno immesso nei servizi del Mediterraneo».

E sarebbe il definitivo declassamento di un porto che già nell’ultimo anno ha subito l’onta di uscire dalla classifica dei primi cento del mondo. Il dramma sta tutto nelle cifre. Come hanno evidenziato le Zim da 5 mila Teu che hanno «testato» il porto e la Darsena Toscana – ricordiamo che la prima finì in secca proprio alla bocca sud del porto nel suo viaggio inaugurale – il margine d’errore concesso dal nostro porto è diventato praticamente inesistente. All’uscita la manovra è tanto delicata che i piloti del porto – peraltro molto professionali per stessa ammissione di Zim – rifiutano di farla di notte, con il risultato che le grandi Zim sono costrette a lasciare centinaia di containers in banchina per andarsene prima di buio. 

«Tra poche settimane saremo all’assurdo che la compagnia utilizzerà navi da 5 mila teu – rincara Roma – ma a Livorno potrà caricarle solo poco più della metà della loro portata per problemi di manovra e fondale. Quale compagnia potrà permettersi un simile spreco se le cose non saranno risolte al più presto?».

Risolvere la cosa significa allargare di 90 metri la bocca sud, – conclude Roma –  avanzando la parte meridionale della diga foranea e dragando in conseguenza. Un intervento che oggi si può fare in pochi mesi, ma che per Livorno è ancora semplicemente «allo studio». 

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Pubblicato il
10 Agosto 2016

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