Livorno e il rebus SPIL
Intanto parte la gara della Porto 2000 e sta per scadere Gallanti
LIVORNO – Un comitato portuale per la seconda volta disertato, una gara per la “governance” della Porto 2000 finalmente partita con la formale presa d’atto delle tre offerte pervenute, una serie di iniziative concrete – dagli operatori più concreti, come il gruppo Neri e i terminal TDT e Lorenzini – per rinforzare le proprie strutture operative (refitting mezzi di sollevamento, rinforzi agli organici, snellimento del nuovo sistema di pesa dei contenitori, costiero per il GNL): il porto di Livorno nelle more dell’attesa della nuova ”governance” delle riforma si da da fare.
[hidepost]Con una prospettiva che in questi giorni sta tenendo banco se non in chiave ufficiale, in chiave molto ufficiosa, ma concreta: la possibilità che il Comune metta in vendita le aree di Paduletta per risanare la disastrosa situazione della SPIL. Su Paduletta gli interessi sono molti e il Comune potrebbe davvero cavarne una boccata d’ossigeno, liberandosi tra l’altro di una proprietà che ha poco a che fare con i compiti istituzionali dell’ente locale. Da vedere se ci sarà la volontà e il coraggio di procedere. Oggi la società ha il 61,43% del Comune, il 15,45% del MPS, il 14,94% del Banco Popolare, il 6,45% della Cassa di Risparmi, l’1,54% della Provincia e lo 0,18% del Comune di Collesalvetti. Con un affitto pluriennale per anni di una parte importante alla Cilp.
Per quanto riguarda la gara della Porto 2000, la commissione esaminatrice delle offerte è stata completata con l’aggiunta del membro della Camera di Commercio, il professor Silvio Bianchi Martini ordinario di economia aziendale dell’Università di Pisa. Con il responsabile del procedimento, l’avvocato Massimo Provinciali segretario generale dell’AP e del dottor Claudio Vanni dirigente apicale della stessa ASP, la commissione ha rotto gli indugi e dopo aver invano atteso un “nulla osta” dal direttore generale del MIT Pujia – il quesito era se la gara poteva procedere nelle more dell’ordinaria amministrazione imposta per il prossimo cambio di “governance” della Riforma – ha deciso l’apertura delle buste, in programma per ieri pomeriggio. L’analisi delle offerte nello specifico seguirà nelle prossime settimane. Sotto la spada di Damocle della più assoluta incertezza sul prossimo futuro visto che a metà novembre scade anche il commissariamento del porto di Luciano Gallanti e se la “governance” delle Autorità di sistema ancora non ci sarà si pone il problema di come far procedere l’Ente. L’incertezza regna sovrana anche sulle metodologie di passaggio delle consegne, se nel frattempo le commissioni parlamentari avranno dato l’OK alle nomine che Delrio han confermato di aver loro già proposte. Ci sarà un interregno, saranno prorogati i commissari, si spazzerà via tutto per ripartire da zero? Con tutta la buona volontà possibile, si naviga a vista. Sperando che almeno a Roma sappiano dove stiamo andando sul concreto del quotidiano e sul futuro prossimo.
A.F.
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