Lo “scavalco” e i tempi delle ferrovie
LIVORNO – Capisco che a fare il grillo parlante di Pinocchio c’è il rischio di finire schiacciati contro il muro. Eppure qualcuno dovrà pur ricordare che tra le cose che non vanno, ci sono anche i tempi davvero infiniti per veder realizzate opere da tempo promesse: e anche pubblicizzate.
[hidepost]E’ il caso dello “scavalco”, ovvero del collegamento ferroviario tra le banchine e l’interporto di Guasticce. Che viene spesso definito retroporto, un’ottima intenzione coltivata con impegno anche dall’Autorità portuale di Gallanti, ma ferma al momento attuale proprio al livello di intenzione. Perché alla realizzazione della bretella ferroviaria, data per progettata e finanziata fin dall’estate scorsa, mancano in realtà ancora 5 milioni di euro o quasi, attesi dal patto di rilancio dell’economia con il governo, ripetutamente promessi ma ancora non visti.
Sulla vicenda ci hanno fatto dell’ironia anche i 5 Stelle nel consiglio regionale, che hanno parlato di ritardi – nella migliore delle ipotesi – o addirittura di progetto arenato. Secondo i tecnici della Regione, il progetto va avanti ma realisticamente il collegamento tra porto e retroporto non potrà essere pronto prima della metà del 2019. Nel frattempo le ferrovie dovranno anche risolvere l’altro “inghippo” di cui si parla poco, ma che imbarazza tanto: ovvero il ponte mobile tra lo scolmatore dell’Arno e la Darsena Toscana, che sta bloccando il raddoppio (quasi completato) della linea ferroviaria cargo con i due terminal containers del TDT e di Lorenzini. Schiacciamolo pure il grillo parlante: ma per favore, ci vengano dati tempi certi e speranze concrete.
Antonio Fulvi
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