Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Per Delrio e per il governatore della Toscana scommessa di un “faccia a faccia” a Livorno

Molta attesa dell’annunciata presenza dei due protagonisti per la riforma portuale – Le tre ipotesi in campo e lo “spicciolamento” delle nomine nelle commissioni parlamentari

Graziano Delrio

LIVORNO – Dire che l’aspettano con i forconi forse è eccessivo: ma di sicuro l’annuncio che il ministro del MIT Graziano Delrio sarà a Livorno venerdì prossimo per inaugurare la nuova sede della Confcommercio, ha scatenato le aspettative di tutto il porto e di almeno mezza città. Con Delrio ha annunciato la presenza anche il governatore della Toscana Enrico Rossi: ovvero i due protagonisti della incredibile “telenovela” sulla presidenza dell’Autorità di sistema portuale Livorno-Piombino, con rimpalli di responsabilità, ironie e caccia alle streghe. Non sarà – se ci sarà – un evento solo toscano: perché sulla Riforma portuale siamo alle notizie “carsiche”, che appaiono e scompaiono sulle cronache locali, con il fragoroso silenzio da parte del ministero, che ormai da mesi dà la riforma per avvenuta, ma non fa nomi (se non i tre da tempo annunciati, di cui uno però, quello per Ancona, misteriosamente “silenziato”).
[hidepost]Ora si accettano scommesse. Prima ipotesi (nella speranza dei più): Delrio e Rossi si sono finalmente messi d’accordo malgrado la rissa dei Pd locali e nell’occasione annunceranno che Habems Papam, ovvero ci confermeranno il nome vincente della famosa terna (Becce, Guerrieri, Rossi) o un’ennesima sorpresa. Seconda ipotesi: Delrio e Rossi danno buca e non si fanno vedere alla cerimonia di venerdì (ipotesi di molti pessimisti) confermando che siamo ancora in altomare. Terza ipotesi: Delrio non viene (“La Riforma m’ha rotto i c…i”, frase più o meno parafrasata che ha fatto il giro dei porti, è sintomatica del suo stato d’animo, specie ora con l’emergenza terremoti) e lascia che Rossi confermi la scelta del governo di spicciolare le presidenze mano a mano che la politica si mette d’accordo nelle varie sedi locali. E qui siamo ancora alle risse di pollaio, con il terzo incomodo, il sindaco Filippo Nogarin, che certamente non intende star zitto sulla partita (venerdì ci sarà anche lui, l’ha promesso).
A conferma di quest’ultima linea d’azione, lo “spicciolamento”, le commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno ricevuto la richiesta di parere per soli due presidenti designati da Delrio: D’Agostino per Trieste e Prete per Taranto. L’avevamo già preannunciato e il senatore Altero Matteoli ci aveva confermato che la sua commissione aveva dato immediatamente l’ok. Adesso l’ok sui due è arrivato anche dalla Camera, ma il resto è buio pesto. Malgrado il presidente dell’Emilia-Romagna abbia annunciato di aver firmato la nomina del presidente dell’AdsP di Ravenna per Daniele Rossi (ex Saipem) non c’è traccia – al momento in cui scriviamo – nelle commissioni.
Anche per l’Autorità portuale di La Spezia & Marina di Carrara è stato concordato tra Delrio e Toti, (Liguria) il nome del presidente, anzi della presidentessa: è Carla Roncallo, dirigente della Regione; ma al momento non sarebbe ancora passato dalle commissione parlamentari. Così’ per Genova, l’indicazione è per Paolo Emilio Signorini, anch’egli dirigente della Regione. Si attendono le commissioni. Adelante Pedro, cum judicio… E intanto la magistratura ha indagato Forcieri.
A.F.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Novembre 2016

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora