Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

A.L.I.S., quattro macro-obiettivi

Dare più rilievo all’intermodalità in un sistema che davvero funzioni al massimo

Guido Grimaldi

NAPOLI – Un gruppo di imprenditori determinati che si sono riuniti per costituire A.L.I.S., la prima associazione italiana nata con l’obiettivo dello sviluppo dell’intermodalità sostenibile. Di questo parliamo con il presidente Guido Grimaldi, che, insieme ad altri operatori, ha creduto nella nuova sfida ed in un solo mese ha visto il rapido moltiplicarsi degli associati. Fra pochissimi giorni, sabato prossimo 10 dicembre, A.L.I.S. riunirà a Catania istituzioni, rappresentanti del governo e stakeholder nell’evento: “Il mare per lo sviluppo del mezzogiorno. Continuità territoriale ed intermodalità nell’area euromediterranea”.
[hidepost]Presidente, con A.L.I.S. nasce un’associazione che prende come impegno lo sviluppo dell’intermodalità del mezzogiorno e delle isole ponendo come elemento fondamentale l’intermodalità sostenibile. Quali sono le sue caratteristiche? E quali, oltre al workshop del 10 dicembre, le sue linee operative più prossime?
L’associazione nasce dalla sensibilità di 40 importanti realtà fondatrici nel vedere l’insufficiente rilievo dato al tema dell’intermodalità in Italia e la mancanza di una voce appropriata che lo rappresentasse nei tavoli ministeriali e politici; il nostro obiettivo è perciò quello di portare in evidenza nelle sedi istituzionali le opportunità che l’intermodalità sostenibile può offrire. L’incarico di presidente che mi è stato affidato è per me motivo di orgoglio e lavorerò proattivamente per raggiungere questo risultato. In quanto spontanea emanazione di imprenditori la caratteristica di A.L.I.S. è il forte spirito pratico, costruttivo e determinato nel voler trovare soluzioni alle problematiche e fornire un miglior servizio all’utenza. Questo è il motivo per cui da subito hanno condiviso l’iniziativa importanti operatori dei settori ferroviario, armatoriale e autotrasporto in particolare, ed è la spiegazione del pronto aderire di un numero sempre crescente di aziende; il dato è chiaro: da 40 a 300 soci in poco più di un mese.
Ci siamo dati 4 macrobiettivi che rispondono all’unico fine di colmare le tante lacune ora tangibili: il primo è l’internazionalizzazione delle aziende italiane attraverso la creazione di collegamenti efficienti e competitivi tra il nostro paese e quelli ad esso più prossimi quali Grecia, Francia, Spagna ed anche verso le destinazioni più lontane come la Russia ed i paesi del Nord Europa. Occorre per questo un’unione di forze per un’intermodalità integrata ferrovia-strada-mare che possa dare efficienza alle aziende italiane interessate a tali collegamenti.
Al secondo punto poniamo una più marcata attenzione alle connessioni con le nostre isole in modo da poter migliorare un servizio che già ci vede unire tutti i più importanti porti regionali e nazionali con la Sardegna e la Sicilia mediante 2000 collegamenti settimanali e circa 100.000 annuali.
Al terzo punto poniamo, in modo pragmatico e non propagandistico, il riscatto del mezzogiorno: una logistica più efficiente ed ecosostenibile significa, tra l’altro, non solo favorire le aziende del sud ma anche dare opportunità a quelle del nord di raggiungere più facilmente i mercati meridionali. Quindi una opportunità reciproca. Il quarto punto riguarda il perseguire un reale abbattimento di CO2; dalle certificazioni che il RINA ci rilascia è provato che l’utilizzo dell’intermodalità abbatte di oltre il 50% l’emissione di CO2 rispetto alla modalità tutto strada.
Il programma del 10 dicembre vede la presenza, riteniamo molto soddisfatta, delle istituzioni locali della Sicilia; esiste anche un’iniziativa analoga in tempi successivi, ma non troppo lontani, anche per la Sardegna?
Il nostro intendimento è quello di iniziare da questo appuntamento del 10 dicembre da una città importante del mezzogiorno di Italia come è Catania per poi risalire la penisola, passando naturalmente anche per la Sardegna nei primi mesi del 2017 dove faremo un’altra importante conferenza. Dobbiamo divulgare i vantaggi e le opportunità dell’intermodalità sostenibile in tutta Italia; intanto nell’appuntamento di Catania avremo i saluti del sindaco e del nostro direttore generale Marcello Di Caterina, a seguire una mia relazione ed interventi dell’ammiraglio Nunzio Martello, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia, Giovanni Pistorio, assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Sicilia, e di Enrico Finocchi, direttore generale per il Trasporto Stradale per l’Intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; le conclusione saranno affidate alla senatrice Simona Vicari, sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Quali sono le proposte di A.L.I.S. nei confronti del governo – quello che a questo punto verrà – specie in relazione ai piani nazionali sull’intermodalità logistica?
Il nostro programma è portare gli argomenti sui tavoli di lavoro e contribuire alla razionalizzazione del sistema logistico italiano. Questo è in accordo allo spirito della nuova riforma, ovvero: vogliamo creare un organo sistemico che lavori in sinergia con altri stakeholder cioè agenzie, terminalisti, spedizionieri e quant’altro, con l’obiettivo di contribuire a risolvere i noti problemi come i colli di bottiglia verso i porti, la scarsità di adeguati collegamenti ferroviari e la mancanza di continuità di dialogo tra porto ed interporto, e così ottimizzare il trasporto intermodale marittimo. Il programma prevede la creazione di delegazioni regionali per portare avanti e sostenere, fra le altre, la politica degli incentivi marebonus-ferrobonus che riteniamo sia stata di successo e quindi da riproporre con un respiro ampliato a più anni.
C’è senza dubbio tanto da fare ed una autorevole cassa di risonanza era quello di cui, in effetti, le aziende importanti avevano bisogno, ma la nostra attenzione sarà per tutti coloro che utilizzano l’intermodalità, quindi anche per i piccoli padroncini che contribuiscono in modo sostanziale a formare lo scheletro dell’economia nazionale.
L’impegno profuso è sicuramente molto intenso ed importante e spero, con il lavoro di tutti, di portare significativi risultati per i nostri associati. Credo che la direzione presa sia quella giusta, abbiamo già ricevuto attestazioni e complimenti da istituzioni ed operatori del sistema dei trasporti nazionale; tutti siamo consapevoli che oggi, per le limitazioni connesse all’autotrasporto e al tutto-strada, l’intermodalità rappresenta una scelta strategica, quasi un’opportunità di salvezza per molte aziende. Quello che ci caratterizza è la nostra diversità rispetto alle altre associazioni che, nell’ambito dei loro propri interessi, si occupano con un numero ristretto di persone anche di intermodalità. A.L.I.S. invece è la prima associazione che nasce per occuparsi specificamente dell’intermodalità sostenibile: questo a tutto vantaggio della sua efficacia.
Cinzia Garofoli

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Dicembre 2016
Ultima modifica
25 Febbraio 2017 - ora: 13:10

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora