Corsini a Livorno, ora il toto-segretario

Stefano Corsini
LIVORNO – Dunque, anche Livorno dovrebbe essere a posto, almeno come presidente designato dell’AdsP. Come avevamo anticipato grazie alle “gole profonde” romane, il nuovo presidente sarà l’ingegner Stefano Corsini, 58 anni, laurea in ingegneria ferroviaria, dirigente del dipartimento programmazione politica ed economica del Cipe. A Livorno lo conoscono in pochi: appena Giuliano Gallanti, meglio Massimo Provinciali, di sfuggita Luciano Guerrieri (Corsini è stato collaudatore di un pontile di Piombino anni fa per conto del ministero). Lo conoscono bene i politici che gravitano a Roma al ministero: il senatore Marco Filippi, il senatore Altero Matteoli, (che tra l’altro dovranno dare l’assenso della commissione al Senato) e – dicono – il suo protettore Luca Lotti del “cerchio magico” di Renzi. Comunque sia, prendere o lasciare: sembra che Livorno prenderà, avendo il governatore Rossi “contrattato” in cambio un segretario generale dell’AdsP esperto delle cose di cucina locali.
[hidepost]Si è fatto il nome di Luciano Guerrieri, che però sarebbe in corsa – almeno al momento in cui scrivevamo – anche per la presidenza dell’Autorità portuale di sistema di Cagliari e della Sardegna meridionale. In questo caso il gossip romano aveva rilanciato il capitano di vascello (Cp) Nerio Busdraghi, di recente nominato cavaliere al merito della Repubblica. Insomma, siamo ancora a metà del guado e con tutta probabilità dovremo attendere le soluzioni definitive a dopo le ultime feste. Dei livornesi del famoso elenco “segreto” dei candidabili sembra essere stata promossa intanto la funzionaria dell’Authority di Piombino Roberta Macii, destinata alla segreteria generale del porto di Civitavecchia.
Rimangono da designare – almeno al momento in cui scriviamo – i presidenti di Venezia, Cagliari, Gioia Tauro e della Sicilia. Sia chiaro, che comunque i tempi saranno ancora lunghi: tanto che si parla di un assetto definitivo anche per queste Authority non prima della fine di gennaio (se andrà bene). Le designazioni devono passare le commissioni parlamentari, poi la Corte dei Conti, poi dopo le nomine ufficiali i neo-presidenti devono essere affiancati dai comitati di gestione (cinque elementi, ma tutti da nominare e non senza tensioni). Poi finalmente i comitati di gestione dovranno approvare la proposta dei presidenti per i nuovi segretari generali. Comprensibile che alla vigilia di Natale il comitato portuale di Livorno – sebbene incompleto, con qualche significativa defezione – abbia riconfermato per tre mesi la carica di segretario generale del porto a Massimo Provinciali. C’è ancora tanta strada da fare perché la riforma diventi operativa. E non tutta in discesa.
Antonio Fulvi
[/hidepost]