Trasportounito bacchetta le prefetture
GENOVA – Quando il rimedio a volte è peggiore del male. Lo denuncia Trasportounito in una dura nota secondo la quale “Il piano neve predisposto come ogni anno per fronteggiare le criticità per la circolazione dovute al maltempo, rischia, a causa delle rigidità interpretative delle prefetture, di generare più danni e disservizi che il maltempo stesso”.
[hidepost]In questo primo periodo di stagione invernale stiamo infatti assistendo – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – ad un copione che penalizza l’autotrasporto delle merci. Mentre la Polizia Stradale e, in particolar modo, le concessionarie autostradali hanno svolto una efficiente azione preventiva assicurando la fruibilità delle infrastrutture autostradali, dalle prefetture sono giunte, forse con troppa disinvoltura, le limitazioni ai Tir o addirittura il divieto di transito di questi sulle autostrade (pulite) costringendoli a seguire percorsi sulle strade ordinarie (ghiacciate) ovvero fermarsi alle aree di sosta programmate.
“Sarebbe opportuno, una volta tanto – conclude la nota di Trasportounito – definire sia i criteri di intervento sia, a maggior ragione, i potenziali pericoli che si innescherebbero in seguito al blocco delle autostrade e a deviazioni del traffico su itinerari più pericolosi del tracciato autostradale stesso”.
Sia pure senza generalizzare al massimo, il problema posto da Trasportounito è spesso presente anche su altri temi relativi all’applicazione acritica – e spesso giustificata dalla foglia di fico degli “atti dovuti”- di norme che avrebbero invece bisogno di una intelligente valutazione sulla base di precise conoscenze del pregresso. Ai prefetti, rappresentati dello Stato centrale nella sua massima capacità di aiutare i cittadini, si chiede di essere prima che emanatori di decreti o disposizioni in automatismo – per far questo basterebbe un robot o una macchinetta erogatrice come quelle del caffè nelle stazioni – funzionari dotati di alto discernimento, capaci di valutare (meglio se in real time) le situazioni, le esigenze dei cittadini, e le conseguenze di ogni decreto. Impedire ai Tir l’uso di autostrade pulite e controllate con il consueto spirito di sacrificio dalla Stradale e dalla Protezione Civile, per costringerli sulle strade ordinarie spesso più pericolose o addirittura impercorribili, non è certo il modo migliore di agire; né di aiutare le popolazioni isolate dal maltempo, che spesso da quei trasporti aspettano l’indispensabile.
A.F.
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