Lombardia su viabilità e trasporti
MILANO – Tra le attività di maggior impatto portate avanti dalla Regione Lombardia ci sono quelle inerenti la logistica e i trasporti. Sono due, nelle ultime settimane, le iniziative più rilevanti sotto il fronte infrastrutture e logistica. La prima riguarda lo stanziamento di 620 milioni di euro per i servizi di trasporto pubblico locale, nonostante i tagli del Governo al fondo nazionale trasporti, grazie all’introduzione del sistema del costo standard. Le risorse, pari a 621.246.307 euro per i servizi dell’anno 2017, saranno ripartite per l’85 per cento sulla base dei criteri 2016 e per il rimanente 15 secondo il metodo dei fabbisogni di mobilità e dei costi standard. Viene inoltre stanziato 1.950.000 euro per le attività di programmazione e realizzazione delle gare di TPL (2017-2018). Questi fondi andranno alle Agenzie di Bacino per il Trasporto pubblico locale e ai Comuni con contratti ‘gross cost’.[hidepost]
Altra iniziativa di grande rilievo è la nascita della rete stradale lombarda, grazie all’accordo fra Regione Lombardia e Anas: 1590 chilometri, 740 km di strade regionali e 850 di strade statali. Si tratta di una novità importante, destinata a diventare un modello anche per altre regioni, per migliorare la gestione e la sicurezza della rete stradale. L’attuale rete stradale provinciale lombarda conta oltre 10 mila chilometri. Le Province però, nonostante l’impegno, non hanno le risorse necessarie per gestirle in maniera adeguata. Per questo motivo è stato definito questo modello, che riguarda una serie di strade che, attraverso il Protocollo, passeranno ad essere gestite da un nuovo soggetto: 740 km andranno a costituire la ‘nuova rete regionale’, diventeranno cioè strade regionali. A questi si aggiungeranno altri 850 km della ‘nuova rete statale’, cioè di interesse nazionale, che saranno assunte in carico da Anas. La Nuova rete stradale lombarda sarà gestita da una società partecipata da Anas e da Regione Lombardia, aperta anche al coinvolgimento delle Province, che, pur non potendo avere parte nel capitale in virtù del decreto Madia, si ritiene siano un soggetto importantissimo in questo ambito. Nei tre mesi successivi alla firma, cioè entro giugno, le parti si impegnano a raccogliere eventuali proposte e osservazioni da parte degli Enti locali e degli stakeholder regionali sulla rete stradale oggetto del protocollo.
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