Controllo pubblico ma pensare davvero in grande
LIVORNO – Pierluigi Giuntoli, direttore della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, non ama le interviste. Anche perché – sottolinea – il ruolo del comunicatore è del suo presidente Riccardo Breda, che sa farlo assai bene. Però a margine della conclusione della gara per la privatizzazione della Porto 2000, Giuntoli da buon direttore ha fatto i suoi conti. E sembra abbia detto agli amici che i 100 milioni di euro con cui i vincitori hanno prevalso tra qualche anno potrebbero risultare davvero un acquisto a buon mercato per una realtà che, anche secondo la facoltà di economia aziendale dell’università di Pisa, varrà molto di più.
Chi sa fare i conti, in sostanza, sottolinea che la Porto 2000 è un po’ come un seme che ad oggi ha appena cominciato a germogliare, ma le cui potenzialità potranno svilupparsi fino a diventare un albero gigantesco. Non per niente ci hanno creduto le realtà di valenza mondiale come Msc, ma anche Grimaldi e la mega-stazione crociere di Barcellona che aveva sperato di potersi allargare sul ricco piatto delle crociere in Toscana.
Camera di Commercio ed Autorità portuale di sistema del Tirreno settentrionale (Livorno e Piombino, ma non dimentichiamo che ne fanno parte anche due porti dell’Elba e quello di Capraia isola) mantengono, sia pure con quote minoritarie, una funzione di controllo pubblico sulla nuova Porto 2000. Sarà di fondamentale importanza adesso che la società entri in una più completa sintonia con il Comune, la Provincia e la Regione, visti i riflessi di grande valenza che avrà per le istituzioni pubbliche citate e per il turismo regionale. Tante cose da costruire, e una visione che dovrà andare ben oltre a qualche novelletta filmata, la indubbia buona volontà dell’attuale management, le mostre e la gestione del quotidiano. Da livornesi, ci viene da sognare in grande.
Antonio Fulvi