Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Sbloccato finalmente dal Cipe il piano investimenti per la Rfi

Maurizio Gentile


ROMA – Con l’ormai endemico ritardo sui programmi ufficiali del governo, il Cipe ha comunque approvato, nella seduta di lunedì scorso 7 agosto, il “contratto di programma” sugli investimenti per la tanto sospirata “cura del ferro” che dovrà portare le ferrovie italiane a un livello superiore alla media di quelle europee. Il “contratto”, che comporta stanziamenti per circa 4 miliardi di euro, entrerà definitivamente in vigore in autunno ma non ci saranno ritardi nei piani d’investimento delle ferrovie. L’ha assicurato Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi, ricordando che i finanziamenti sbloccati l’anno scorso, per la cifra record di 18 miliardi, garantiscono un “polmone” di interventi immediato, con tanti progetti già avviati. Per i 4 miliardi di quest’anno ci sarà, entro autunno, la consueta trafila della farraginosa normativa italiana: prima le commissioni parlamentari, poi il decreto alle Camere, poi infine il suggello definitivo della Corte dei conti. Ma il più, secondo Gentile, ormai è fatto.

[hidepost]

Gli interventi già in partenza sono sulla Napoli-Bari, sulla Brescia-Verona mentre a ottobre dovrebbe partire il determinante nodo ferroviario di Firenze, che diventerà collettore anche dei collegamenti cargo ad alta capacità dai porti di Livorno, Piombino e forse La Spezia e Civitavecchia. Con l’attuazione del progetto “Raccordo” brillantemente messo a punto dall’Autorità portuale di Livorno nella direzione strategica della dottoressa Querci. Un sistema, quello tra porti tirrenici e Firenze, che collegato alla dorsale ferroviaria “risagomata” nelle gallerie, dovrebbe consentire i collegamenti con il Gottardo e quindi l’Europa centrale senza attendere – come ha ipotizzato il presidente di Confetra Nereo Marcucci – il contestato terzo valico genovese, ancora da concretare chissà per quanto.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Agosto 2017
Ultima modifica
25 Agosto 2017 - ora: 11:11

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio