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Livorno, l’abbraccio dell’AdSP

Stefano Corsini

LIVORNO – La tragica alluvione che ha provocato otto vittime nella città labronica ed ha distrutto interi quartieri ha convinto il presidente dell’Autorità di sistema portuale Stefano Corsini ad annullare il proseguo della riunione del comitato di gestione in programma per martedi scorso. “Il rispetto per le vittime e le persone coinvolte nella tragica alluvione che domenica scorsa ha piegato Livorno – ha scritto Corsini – viene prima di ogni altra cosa. Quella che ha colpito la nostra città è una tragedia – ha detto il numero uno della Port Authority Livorno/Piombino – e noi tutti siamo vicini al sindaco, alle famiglie delle vittime e a coloro che hanno subito disagi”.

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L’Autorità di Sistema vuole fare la propria parte – continua la nota di Corsini – e intende dare un contributo fattivo partecipando alla raccolta fondi promossa dalla campagna di sensibilizzazione “AiutiAmoLi”. È il minimo che possiamo fare – conclude il presidente dell’AdSP – i livornesi hanno un gran cuore, lo dico come presidente di un Ente che vuole essere sempre più vicino alla città. Come uomo mi stringo idealmente in un abbraccio commosso a tutto il popolo livornese”.

Un apprezzamento per la decisione è stato espresso dal sindaco della città Filippo Nogarin, che ha ringraziato Corsini per la solidarietà e l’impegno di aiutare la campagna “AiutiAmoLi”.

Intanto la Capitaneria di porto sta monitorando i canali dello scalo e in merito agli sversamenti che fatalmente si sono verificati dai piazzali e dalle banchine ha in corso con l’Arpat, su coordinamento della prefettura, le analisi dei campioni raccolti in particolare nel canale industriale. Come vuole la legge la Capitaneria ha nel frattempo inviato all’Eni una formale diffida perché “metta in atto tutti i provvedimenti necessari per abbattere eventuali fuoruscite inquinanti”. Dell’indagine è stata informata anche la Procura della Repubblica.

Guardando al solo patrimonio comunale di Livorno, le primissime stime suggeriscono che – tra strade, ponti, scuole, giardini, fognature, semafori e impianti danneggiati – l’alluvione abbia portato in città danni per 3,78 milioni di euro. Il dato è stato annunciato dal sindaco Filippo Nogarin, per poi essere inviato alla Regione Toscana e infine posto all’esame del Consiglio dei ministri. Inutile sottolineare che si tratta di numeri al ribasso e a dir poco parziali: il calcolo si riferisce al momento al patrimonio comunale, escludendo così gli innumerevoli danni subiti dai privati cittadini e dalle imprese attive sul territorio, che nell’arco di poche ore hanno visto le proprie case e i propri beni affondare in una marea di fango. Senza darsi per vinti.

«I livornesi sono straordinari, così come straordinario è il loro spirito di reazione, a partire dalla gioventù, che rappresenta l’ossatura portante di questo impegno, che mi appare commovente – ha dichiarato il presidente della Regione, Enrico Rossi – Dobbiamo continuare l’opera di mitigazione dei rischi. Perché la lezione che dobbiamo trarre da ciò che è accaduto qui nell’area livornese è che nessun intervento è purtroppo in grado di metterci completamente al riparo dai danni. E noi dobbiamo riflettere molto di più sugli interventi da fare, ad esempio, per evitare le morti. Dobbiamo investire su questo, e noi lo stiamo facendo, ma purtroppo non è mai abbastanza».

Le conseguenze del disastro si sentiranno per molto tempo ancora. Indipendentemente dalla preoccupazione per nuovi eventi atmosferici straordinari, c’è tutto un settore del porto che, per l’immissione del canale Ugione, è stato coinvolto dal dilavaggio delle acque fognarie della raffineria ENI, che contenevano una quota di idrocarburi. L’immediato intervento delle squadre della Labromare con le panne di contenimento e la stessa collaborazione dell’ENI hanno impedito un inquinamento che avrebbe potuto creare gravi disservizi sulle banchine.

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Pubblicato il
16 Settembre 2017

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