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Tdt story: ormai certo il divorzio

LIVORNO – L’idea è che si stia andando a una specie di divorzio consensuale. O comunque di divorzio: ovviamente non immediato, perché ogni decisione del genere ha bisogno dei suoi tempi tecnici. Ma quando due coniugi non solo rifiutano di farsi le coccole nel letto coniugale, ma si prendono a schiaffi in faccia anche fuori dalle mura domestiche, i margini di recupero non sono poi molti.

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Così nell’incontro di mercoledì sera a Milano tra la pattuglia della Cilp guidata da Enzo Raugei e quella di Contship guidata da Thomas Eckelmann, i passi verso un recupero a tarallucci & vino sarebbero stati pochi e contrastati. E giovedì alle 12, cioè il giorno dopo, l’assemblea straordinaria convocata dalla Cilp ha preso atto della situazione, sia pure con le variabili del caso e tenendo aperte ancora alcune porticine d’emergenza. Ma vie d’uscita sembrerebbero essercene poche, perché Contship ha ribadito con durezza la propria linea: la “governance” del terminal Tdt non può essere condizionata da lacci e lacciuoli sulla base dei…venti che spirano in banchina. E la Cilp, in cui una parte del consiglio era e rimane restìa a cercare una nuova avventura con altri partners, ha provato a ricordare che i patti parasociali esistono per questo: ma alla fine s’è trovata a dover cominciare a ingoiare il rospo. E ad annunciare che ormai la decisione è presa: fuori Contship, il suo 50% troverà un’altra destinazione.

Al termine dell’assemblea era atteso un comunicato a fronte di un totale silenzio stampa mantenuto fino ad allora dalle due parti. Ma più dell’ufficialità contano, nella situazione, le eventuali (e indispensabili) alternative che Cilp sta cercando di mettere sul piatto per sostituire Contship. La voce che circola è che il partner nuovo potrebbe già esserci: e sarebbe un team composto da importanti terminalisti italiani rappresentanti di uno o più gruppi armatoriali che operano con il Far East. Voci, “rumors” come dicono gli anglosassoni. Il partner nuovo uscirà allo scoperto – se uscirà – a settembre. E per il momento dobbiamo accontentarci di questo, in una realtà complessa e tutto sommato amara per entrambe le parti, che sembra potersi evolvere (e magari capovolgere) giorno per giorno. Anche se entrambe le parti giurano che i giochi sono fatti.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
31 Luglio 2010
Ultima modifica
24 Settembre 2010 - ora: 09:50

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