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L’Italia (Invitalia) garantisce per l’Iran linee di credito da 5 miliardi di euro

ROMA – La legge di bilancio italiana per il 2018 ha autorizzato Invitalia, con il supporto del MIT, ad operare per il coinvolgimento del sistema bancario nazionale al finanziamento di grandi opere in Iran. Il tutto nel quadro di una serie di accordi con il governo di Hassan Rohuani per una linea di credito garantita di almeno 5 miliardi di euro a breve. Il che comporterà anche un forte coinvolgimento dei porti e degli interporti italiani tradizionalmente aperti alle linee con l’Iran.

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La notizia, che è finita tra le notizie brevi perché surclassata dalle rivolte di piazza a Teheran contro il carovita e il sistema teocratico di governo, ha una importanza significativa per le imprese italiane e anche per il sistema portuale. Da anni infatti, malgrado l’embargo, l’Iran stringe accordo di fornitura di macchinari e attrezzature italiane, in particolare per il campo oil&gas. E basta dare un’occhiata ai piazzali del terminal livornese Lorenzini & C, (al quale dedichiamo oggi un Quaderno speciale) per avere conferma di numerosi grandi colli in partenza per i porti iraniani e del Medio Oriente. I carichi Bulk partono anche da altri scali italiani e riguardano oltre al metallurgico e all’impiantistica pura anche il settore chimico, il petrolchimico e i generatori elettrici.

In vista del nuovo accordo, era previsto per ieri o al massimo oggi la firma di contratti tra Invitalia Global Investment e le banche iraniane Bank of Industry & Mine e Middle East Bank, con la definizione delle clausole. Con gli attuali accordi, l’Italia figura tra i primi paesi a concedere linee di credito all’Iran per l’export dei propri operatori, per un totale che è superato solo dal credito concesso dalla Cina (City Group) per 10 miliardi e da quello della Corea del sud (8 miliardi). Seguono altri paesi europei tra i quali Austria, Francia e Danimarca.

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Pubblicato il
13 Gennaio 2018
Ultima modifica
19 Gennaio 2018 - ora: 10:02

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