Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

L’Africa? il business i dubbi

ROMA – Bisognerebbe sempre leggere quello che dicono i nostri governanti tenendo l’occhio, di pari passo, le realtà che abbiamo davanti. In questi giorni è tutto un conclamare che l’Italia è il terzo investitore in Africa per i grandi progetti: secondo “African Econimic Outlook” l’Italia ha investito nel 2016 quasi 12 miliardi, alle spalle della Cina e degli Emirati Arabi. E le recenti visite di Mattarella e Gentiloni, a fianco (o subito un passo indietro) della Francia confermano questa tendenza.

[hidepost]

Ma la vera conferma l’abbiamo visitando quei terminal, come il Lorenzini di Livorno, dove in banchina si susseguono le navi trump che caricano case su casse per le destinazioni africane più impreviste. Che vuol dire? Vuol dire che prima ancora della politica nazionale di grandi progetti, ci sono le imprese italiane – piccole e grandi – che silenziosamente hanno aperto mercati dove ufficialmente nessuno aveva ancora messo piede. La speranza – con un filo di preoccupazione, visto come funziona la burocrazia italiana – è che nei grandi progetti di sviluppo degli investimenti nazionali in Africa si aiuti chi già ci lavora e non si vadano invece a creare problemi. Possiamo sperarci?

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Gennaio 2018

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora