Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Liquigas, pioniera nel GNL

Massimiliano Naso

PADOVA – Fra le grandi realtà che erano presenti alla Green Logistics Expo anche la Liquigas, che è primo operatore sul mercato italiano con una quota del 20% nel mercato del GPL e del GNL. Con l’Ingegner Massimiliano Naso, responsabile Vendite Italia Grandi Clienti, parliamo dell’offerta nel settore GNL che Liquigas rivolge all’autotrazione e non solo.

Ingegner Naso, Liquigas vende combustibili gassosi – sia GPL che GNL – da sempre, ma da quanto tempo avete diversificato l’offerta del GNL e a chi la rivolgete in particolare?

Liquigas è stata pioniera nel mercato del GNL in Italia; negli ultimi due anni abbiamo sviluppato questa diversificazione di prodotto rivolto all’autotrazione per le flotte private o per i retisti che stanno valutando l’adozione del GNL come carburante alternativo mentre già da 3-4 anni riforniamo i clienti che non hanno accesso al metano di rete.

[hidepost]

Il GNL ha avuto un impulso importante nell’autotrazione nell’ultimo anno e mezzo grazie ad un contesto normativo che finalmente si è fatto più chiaro – mi riferisco alla DAFI e al DL 257/2016 – che ha permesso ai vari portatori di interesse di intraprendere iniziative prima con la progettazione e poi con la costruzione di camion che ormai sono commercializzati ed immatricolati, dando con ciò inizio a una catena del valore dove il nostro ruolo è quello di distribuire e commercializzare il prodotto. Da un anno all’altro in Italia abbiamo 500 mezzi immatricolati,  con una previsione di forte crescita da parte degli operatori del settore,  circa 18 stazioni di servizio che erogano sia GNL (Gas Naturale Liquefatto) che GNC (Gas Naturale Compresso) e 10 che distribuiscono solo GNC. Si tratta ancora di una piccola nicchia rispetto alla rete dei combustibili convenzionali ma il suo trend è molto importante. L’ultimo recentissimo studio dell’osservatorio REF-E sugli utilizzi del GNL, prevede infatti per il 2020  consumi di GNL per autotrazione quadruplicati e una duplicazione di quelli per la combustione industriale, sempre off-grid. È dunque evidente che sarà la trazione, ed anche il trasporto marittimo con le sue cogenze normative ambientali, a fare da leva nella diffusione del GNL.

Quali sono i maggiori ostacoli che incontrate nello sviluppo commerciale di questo settore?

Le infrastrutture rappresentano un grosso problema: soffriamo moltissimo una catena logistica estremamente rigida, complessa e costosa per l’assenza dello stoccaggio di prodotto liquido in Italia. Dobbiamo importare il prodotto dagli hub principali europei che si trovano a Marsiglia, Barcellona e Rotterdam. Gran parte del mercato italiano si poggia su quello più vicino di Fos-sur-Mer, a Marsiglia. Non avere in Italia un deposito onshore criogenico che abbia capacità di tante tonnellate di GNL penalizza il centro, il sud e le isole perché è ovvio che più aumenta la distanza, più aumenta il costo del trasporto, più si riducono i margini al punto di non rendere più competitiva l’operazione. A questo si somma l’impegno di Liquigas dal lato sicurezza e approvvigionamento energetico con i rischi di impresa che ci assumiamo per garantire un prodotto in condizioni difficili dato che abbiamo un solo fornitore ed un’unica strada da percorrere con difficoltà, comprese le condizioni atmosferiche avverse,  facilmente immaginabili.

Come affrontate attualmente questo gap infrastrutturale e quali soluzioni prospettate?

Liquigas oggi con la sua flotta garantisce il trasporto del liquido fino al cliente finale con una sorta di virtual pipeline, ma è chiaro che, avendo un ruolo importante sul mercato, farà di tutto per agevolare e facilitare il processo di sviluppo infrastrutturale con investimenti propri – è stata costituita recentemente la Livorno LNG Terminal, una joint venture con ENI di Costiero Gas e con un gruppo di investitori che sono il Gruppo Neri e Vulcangas per valutare la possibilità di uno small scale a Livorno –  e ancora: sviluppando mercato, cioè creando le condizioni e quindi la domanda per chi poi deve investire upstream e costruire un impianto, ad esempio in Sardegna, dove non esiste una rete di metano. In quest’isola abbiamo chiuso un primo contratto nel 2017 e attiveremo l’impianto a servizio di un noto brand del food & beverage prima dell’estate con una filiera logistica più complessa, che dovrà prevedere l’utilizzo dell’intermodalità strada/mare.

A questo nostro primo impianto in Sardegna auspichiamo ne seguano tanti altri al punto da creare una domanda retail; chi oggi sta valutando se investire o fare uno small scale nell’isola potrà a quel punto farlo consapevolmente prevedendo inoltre il bunkering nei porti, le centrali termoelettriche, le canalizzazioni domestiche.

Questo è il ruolo di responsabilità che Liquigas si assume per diffondere un prodotto che ritiene performante, sostenibile, competitivo; in altre parole la fonte energetica ideale per la transizione verso un futuro con energia rinnovabile. Lo scorso 2 marzo inoltre è stato finalmente firmato il decreto che darà il via al nuovo meccanismo incentivante per il biometano che in parte prevede anche l’opportunità di liquefarlo e quindi di poter immettere nel mercato, soprattutto nell’autotrazione, il bio-gnl. Ed a quel punto si chiuderà un circolo virtuoso perché il GNL non sarà più solo sostenibile ma sarà anche rinnovabile.

C.G.

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Marzo 2018
Ultima modifica
20 Marzo 2018 - ora: 13:29

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora