La svolta di Italia e Svizzera sull’asse ferrovia-logistica
LUGANO – I porti di Genova e Savona mettono nel mirino convogli ferroviari di 750 metri che garantiranno tariffe competitive con quelle dei porti del Nord Europa e favoriranno un riequilibrio fra Nord e Sud Europa. Efficientamento ferroviario e sviluppo di opere portuali per un valore complessivo fra pubblico e privato superiore ai 2 miliardi, sono tra le chiavi della strategia dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Gli obiettivi più vicini: Traforo del Ceneri, nel dicembre 2020 e Terzo Valico nel 2021, mentre si accendono i riflettori sul progetto del treno Milano-Lugano (22 minuti e un effetto choc sul Pil). Già avvenuta la firma di un atto di collaborazione economica fra Genova e Lugano.
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Le indicazioni emerse dal convegno tenutosi oggi a Lugano, presso la sede del Lac, hanno confermato che i tempi sono maturi per un netto cambio di rotta nell’assetto dei trasporti continentali sull’asse Nord-Sud e quindi per i porti di Genova e Savona.
Lo ha colto l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, che non ha solo ribadito i tempi delle nuove infrastrutture nei porti di Genova e Savona, per investimenti complessivi pubblici e privati (comprensivi della nuova diga) che supereranno i 2 miliardi, ma ha illustrato un piano dettagliato di recupero di efficienza nel trasporto merci, che traguarda convogli di 750 metri di lunghezza tariffariamente del tutto concorrenziali con i porti del Nord Europa.
E ciò collima con l’accelerazione in atto per il completamento dell’asse ferroviario-logistico fra Genova-Milano-Lugano-Zurigo-Strasburgo e la sua trasformazione in un moltiplicatore di Pil e occupazione nelle aree, in primis del Nord ovest italiano, attraversate.
È questo il segnale scaturito, forte e chiaro, dall’incontro svoltosi a Lugano e organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona. Incontro che ha svelato le tappe concrete di questa accelerazione destinata a provocare una vera e propria rivoluzione derivante dal taglio drastico dei tempi di percorrenza dei treni, ma anche un effetto indotto travolgente sul Pil.
E non casualmente il convegno è stato patrocinato dall’Ambasciata di Svizzera in Italia e dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera, con una partecipazione al convegno a Lugano che ha fornito la migliore testimonianza di un preciso interesse anche delle aziende svizzere a tornare a sperimentare l’efficienza del sistema portuale ligure.
Paolo Signorini ha sottolineato che “esistono già oggi tutte le possibilità per recuperare competitività attraverso il costante efficientamento in atto dei servizi portuali e l’indispensabile recupero di concorrenzialità del trasporto su ferro che non possono prescindere, come emerso a più voci dal convegno, dall’entrata in funzione delle nuove infrastrutture sull’asse Mediterraneo-Reno.
Signorini ha individuato in due asset le chiavi del successo futuro di Genova e Savona. Da un lato, gli investimenti in nuove infrastrutture portuali che consentiranno l’attracco delle grandi navi portacontainer e che, includendo anche lo spostamento e quindi la creazione della nuova diga, si concentreranno sul bacino di ponente del porto con investimenti complessivi che supereranno – come sottolineato dal Presidente – i due miliardi. Dall’altro la svolta infrastrutturale ferroviaria e una governance efficiente delle nuove infrastrutture.
Il commissario europeo per il Corridoio Reno-Alpi, Pawel Wojciechowski, ha sottolineato come questo corridoio rappresenti una priorità assoluta per l’Europa. La conferma di un deciso impegno, sia di Italia che di Svizzera sul completamento di questo asse è stata fornita a Lugano anche dall’annuncio congiunto dei sindaci Bucci e Borradori di un Patto di collaborazione fra Genova e Lugano e dalla scelta, inusuale e senza precedenti, di Genova come sede, nell’aprile del 2019, del Forum bilaterale fra Italia e Svizzera che accenderà i riflettori su una percorrenza ferroviaria, oggi fantascientifica, ma destinata a diventare realtà di poco più di un’ora fra Genova e Lugano.
Ha concluso i lavori il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha ribadito come “il sistema portuale ligure sia il più importante e quindi un asset fondamentale per l’intera Europa”. I porti liguri sono pedina fondamentale dello sviluppo dell’intero continente.
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