Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Giornale di bordo pre-verificato per il rapporto yacht-fisco

GENOVA – Condivisione “verificata” dei dati relativi al giornale di bordo e alla effettiva navigazione internazionale, attraverso una procedura che sia considerata affidabile dall’amministrazione fiscale italiana, dalle Dogane e dalla Guardia di Finanza.

A lanciare questa formula innovativa che, in linea teorica, dovrebbe abbattere drasticamente i contenziosi fiscali relativi alle imbarcazioni da diporto che operano in alto mare, costruendo le basi per un rapporto di maggiore fiducia fra amministrazione fiscale e grandi yacht, è stato Bureau Veritas Italia che l’ha presentata in anteprima a Nautica Italiana nel corso del Versilia Yachting Rendez-vous svoltosi a Viareggio.

[hidepost]

La chiave di lettura del nuovo metodo, frutto di una collaborazione fra Bureau Veritas Italia e gli studi Piana Illuzzi Queirolo Trabattoni e Santacroce&Associati, è una attestazione trasparente della navigazione in alto mare così come definita dall’Amministrazione Finanziaria con gli interventi interpretativi emanati in adesione alle direttive comunitarie, particolarmente utile per gli yacht adibiti ad attività di noleggio per finalità turistiche. In parallelo, sono state analizzate le opportunità di efficienza fiscale per gli operatori di settore ed in particolare per i cantieri di costruzione e di refitting legate all’adozione della fattura elettronica e nell’ambito del Piano Nazionale Impresa 4.0.

Sulla base della nuova procedura la società di certificazione, si fa carico di raccogliere preventivamente tutte le informazioni utili per determinare la quota di navigazione off-shore attraverso un confronto diretto con l’armatore o un suo rappresentante per verificare i dati ufficiali dei viaggi eseguiti dall’imbarcazione e i metodi di raccolta e conservazione di tali dati. Un successivo raffronto con informazioni raccolte attraverso banche date indipendenti consente di completare la valutazione e in caso di esito positivo della stessa, il rilascio dell’attestazione “Alto Mare”.

Bureau Veritas Italia diventa quindi l’interfaccia dell’amministrazione fiscale fornendo le garanzie di un’attività di verifica strutturata, e quindi  una certificazione accreditata.

In altre parole una base seria di correntezza che agevoli e renda più trasparenti i rapporti fra utenti della grande nautica e amministrazione fiscale italiana.

Il Gruppo Bureau Veritas Italia è sul mercato nazionale dal 1839. Il numero di dipendenti totali a tutto 2017 del gruppo Bureau Veritas Italia è di 750 unità. Fatturato 2014: 74 milioni di euro. Fatturato 2015: 88,8 milioni di euro. Fatturato 2016: 94 milioni di euro. Fatturato 2017: 102 milioni di euro.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Maggio 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio