Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Sosta operativa a Trieste dell’expedition “Ulysses”

TRIESTE – Il più grande expedition yacht del mondo ha fatto sosta nel porto di Trieste. Si è ormeggiato presso il Molo Pescheria del Marina San Giusto “Ulysses”, un autentico gigante dei mari. Lungo 116 metri, largo 18 metri, oltre 6700 tonnellate di stazza lorda, ospita 48 membri dell’equipaggio sistemati in 24 cabine, è anche equipaggiato con una piattaforma di atterraggio per gli elicotteri. Al suo interno un cinema e due piscine.

Si tratta di una nave ad alto contenuto tecnologico, finita di costruire nel 2016 dal cantiere norvegese Kleven e poi internamente completata a Bremerhaven (Germania) solo pochi mesi fa, di proprietà del magnate neozelandese Graeme Hart. Il valore di “Ulysses” è stimato in qualcosa come 250 milioni di dollari.

[hidepost]

Gli “expedition yacht” sono navi lussuose e allo stesso tempo capaci di affrontare condizioni estreme, grazie ad un motore particolarmente potente.

“Ulysses” è rimasto a Trieste fino a ieri, venerdì 24 agosto, per effettuare uno scalo tecnico di preparazione alla sua crociera. Nel corso della sosta, l’equipaggio della nave è stato costantemente assistito dallo staff della Trieste Yacht Service (Gruppo Samer).

Il Porto di Trieste – sottolinea una nota di Samer – si conferma quindi come importante base operativa anche per queste imbarcazioni a “cinque stelle”, che qui trovano tutto il necessario supporto logistico. Grazie ai notevoli investimenti su marketing e know-how effettuati in questi anni dalla Trieste Yacht Service. Con importanti ricadute economiche anche per tutto il tessuto commerciale cittadino.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Agosto 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio