Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ecomondo sull’impegno green della filiera per l’ortofrutta

FORLÌ – Ridurre l’utilizzo di materie plastiche, fermare la deforestazione incontrollata, contenere le emissioni di CO2 sono comportamenti fondamentali per garantire processi produttivi sostenibili. Per questo Bestack, consorzio di ricerca che riunisce i produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, dal 2008 collabora con le principali Università italiane per migliorare la sostenibilità ambientale del packaging in cartone ondulato. Se n’è parlato a Ecomondo (Rimini Fiera, 6-9 novembre) durante il convegno Dal Legno alla Tavola promosso da Confagricoltura, a cui ha partecipato anche il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata.

[hidepost]

Vari sono gli step che caratterizzano il percorso di sostenibilità intrapreso negli ultimi anni da Bestack. Il consorzio nel 2008 ha sviluppato il primo LCA (Life Cycle Assessments) di filiera con il contributo del Politecnico di Milano: questo ha consentito non solo di analizzare il ciclo di vita dell’imballaggio in cartone ondulato e di valutare la sua impronta ambientale rispetto alla plastica, ma anche di quantificare l’impatto legato all’utilizzo nel trasporto dal campo alla tavola del consumatore. Il progetto ha permesso inoltre di dimostrare, con il WWF, che il cartone ondulato ha impatti ambientali inferiori a tutti gli altri sistemi di imballaggio.

Sempre in collaborazione con il WWF, Bestack ha avviato nel 2011 un sistema di monitoraggio sulle materie prime utilizzate dalle aziende consorziate per la produzione di imballaggi in cartone ondulato. Il fil rouge che lega queste attività: l’orientamento alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione degli impatti ambientali, l’opportunità di migliorare le prestazioni ambientali e ricercare sempre nuove soluzioni eco-compatibili, per una tipologia di packaging, gli imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, prodotti con materia prima rinnovabile, naturali e riciclabili al 100%.

L’utilizzo di carta proveniente da foreste con gestione responsabile è salito dal 70% del 2011 fino al 92,2% del 2017, con un incremento costante durante gli anni di monitoraggio – sottolinea Dall’Agata -. La certificazione prevalentemente utilizzata dai nostri consorziati FSC, che vale l85% della carta utilizzata per la produzione di imballaggi in cartone ondulato. Segue la certificazione PEFC che vale il 4,2% e in maniera minore sono utilizzate carte provenienti da foreste con altre certificazioni di gestione sostenibile.

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Novembre 2018

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora