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Tra Sintermar e terminal LTM la sfida Grimaldi

LIVORNO – Può anche darsi che alla fine ci sia il solito granellino di sabbia negli ingranaggi. Ma la difficile vicenda della Sintermar, che sta cercando con determinazione i propri spazi vitali, sta incrociandosi a doppio giro con l’altrettanto difficile vicenda del terminal LTM: dove il motivo scatenante è stata la disdetta di Grimaldi Napoli ai propri attracchi dalla fine di quest’anno.

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Per andare dove? Ufficialmente Manuel Grimaldi non è tenuto a dirlo: ma le voci del porto confermerebbero che l’armatore partenopeo abbia già raggiunto un “agreement” con Sintermar, sulla base di quella tanto sospirata autoproduzione che sembra la norma nei più moderni porti italiani ma l’assoluta eccezione in quelli nazionali.

Se son rose fioriranno, dice il proverbio. Però dice pure che non c’è rosa senza spine. E qui le spine toccherebbero all’LTM, che perderà il traffico, se non fosse che in porto si parla di una manovra assai più allargata con la Cilp, disposta quest’ultima forse a sacrificare un po’ di LTM (nella quale ha il 50%) in cambio di una rinuncia da parte di Sintermar (o Winterman che sia) a entrare più pesantemente nel suo orticello dei traffici di auto allo sbarco.

Il “niet” dell’Autorità Portuale (e di quella marittima) finora sparato contro Sintermar (o Wintermar) per l’attracco dei traghetti  anche passeggeri di Grimaldi (motivi di sicurezza: ma molti si chiedono come mai gli stessi motivi non valgano per chi ci lavora e per le migliaia di auto che transitano verso Tirrenia sull’adiacente strada) potrebbe essere facilmente annullato, secondo alcuni esperti, semplicemente facendo lavorare Sintermar sulla parte terminale della sponda Est della Darsena Toscana, dove già si sono visti altri traghetti. Area pubblica, quella sponda Est, sulla quale tutti sognano di mettere permanentemente o meno il naso. E sul dibattito interno all’LTM se accettare o no il baratto per salvare l’orticello Cilp delle auto, ci sarebbero state di recente tensioni tra gli stessi vertici della Cilp e Renzo Conti, che dell’LTM è l’anima e il cuore operativo. Fino all’offerta dello stesso Conti (che nel terminal lavora gratis e si paga anche le spese, dicono i bene informati) di togliere se richiesto il disturbo. Insomma, sembra un pasticcio di delicati equilibri. E sono in molti ad attendersi qualche decisione a breve.

A.F.

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Pubblicato il
9 Ottobre 2010

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