Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Federagenti ribadisce il rischio Bocche di Bonifacio

Gian Enzo Duci

ROMA – “Ci hanno definiti Cassandre perché da almeno cinque anni, ribadendolo con forza in occasione del Forum del lusso che organizziamo annualmente a Porto Cervo e sostenendolo in ogni sede istituzionale, avevamo fatto scattare l’allarme sul rischio Bocche di Bonifacio. Purtroppo una volta di più l’incidente che ha portato una nave carica di acciaio, a incagliarsi al centro di una delle zone marine protette più belle del mondo, ci sta dando ragione; e purtroppo una volta di più il nostro Paese dimostra di essere del tutto incapace di programmare e gestire, se non è posto con le spalle al muro da emergenze e calamità”.

[hidepost]

È quanto affermato con forza da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, all’indomani del sinistro del “Rhodanus”, il mercantile iscritto a Antigua & Barbuda, tutt’ora incagliato sugli scogli vicino alla spiaggia di Cala Longa, nella zona di Bonifacio.

“È una magra consolazione affermare oggi: l’avevamo detto – conclude Duci – e poco giova che le Bocche di Bonifacio siano state inserite dall’International Maritime Organization (IMO) nella lista dei 20 siti a livello mondiale che necessiterebbero per il loro valore ambientale di una particolare protezione: si perpetua infatti il paradosso in base al quale le navi battenti bandiera italiana e francese non transitano attraverso le Bocche che sono e restano invece aperte indiscriminatamente e senza controllo a qualsiasi tipo di nave e di carico battenti altre bandiere. Anche nell’interesse degli armatori che rappresentiamo, siamo contrari a misure radicali di totale interdizione della navigazione e quindi all’imposizione di un obbligo di circumnavigazione delle isole, quando esiste la possibilità di una navigazione sicura, sorvegliata e tutelata anche attraverso un intervento pubblico”.

Anche il presidente degli Agenti Marittimi della Sardegna, Giancarlo Acciaro, che si è occupato personalmente del problema Bocche, ha sottolineato come “esistano precise responsabilità, da parte delle Istituzioni che si sono rifiutate di ascoltare le denunce e le segnalazioni che arrivavano dagli operatori”.

Secondo Acciaro è ora inderogabile una misura che consenta di adottare per le Bocche di Bonifacio misure eccezionali, fra cui l’obbligo del pilotaggio per tutte le navi che vogliano attraversare questo braccio di mare, un controllo preventivo e qualitativo su navi e carichi, la definizione di un sistema di pronto intervento h24 basato anche sulla disponibilità in zona di un rimorchiatore abilitato alle operazioni anti-inquinamento. Da qui un appello alla Regione Sardegna perché si faccia promotrice, in collaborazione con le controparti istituzionali corse, di una start-up che attui da subito queste misure di tutela di un patrimonio ambientale inestimabile. “Misure – conclude il presidente degli Agenti Marittimi della Sardegna – che potrebbero consentire parallelamente un abbattimento dei costi assicurativi a carico della nave generando anche occupazione in sede locale”.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Ottobre 2019

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio