Assiterminal, le emergenze: in Liguria ma non soltanto
GENOVA – Alessandro Ferrari, direttore di Assiterminal, è intervenuto sul drammatico tema delle emergenze autostradali con una lunga analisi e una serie di richieste urgenti. Ecco il testo della sua nota.
A seguito dei recenti avvenimenti che hanno causato la chiusura della A6 e la parziale chiusura della A26 sommando così ai disagi della caduta del Ponte Morandi ulteriori criticità che stanno di fatto paralizzando il sistema dei trasporti nella nostra regione causando – tra gli altri – evidenti e drastiche riduzioni di traffici nel Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Assiterminal chiede che vengano adottate misure urgenti per il comparto della portualità.
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Resta indubbio che il sistema portuale ligure convogli buona parte del traffico portuale di destinazione finale del sistema italiano diretto in Nord Italia e nel centro dell’Europa; traffico che circola quasi esclusivamente su gomma. Se parte del traffico container, a causa dell’assenza di collegamenti autostradali, fosse dirottato su altri scali europei, la conseguenza costituirebbe anche un danno enorme per l’erario. Il sistema portuale ligure è nel suo complesso estremamente rilevante a livello nazionale per il crocierismo e fondamentale per il traffico traghetti. Occorre una attenzione straordinaria, ma anche una accelerazione di tutti gli interventi in essere senza demagogie di parte.
Analoghe iniziative dovrebbero essere intraprese per il sistema portuale di Venezia che – pur in un contesto diverso – vive un momento di forte criticità dovuto anche alle “imposte” limitazioni dei pescaggi delle navi e alle contingenze ambientali, nonché dovrebbe essere preso in considerazione, in una visione complessiva del sistema logistico nazionale un piano straordinario di interventi volti a “connettere” in modo efficiente i porti alle direttrici di traffico dei corridoi europei e transeuropei. In quest’ottica alcune delle misure indicate dovrebbero essere allargate all’intero comparto della portualità per un arco temporale sufficiente a imprimere una svolta alla capacità imprenditoriale del settore.
Il mondo datoriale e quello sindacale devono essere allineati su questi temi, emarginando le derive localistiche pericolosamente estreme che defocalizzano l’attenzione sui veri temi creando tensioni demagogicamente fuori luogo e tempo: la sostenibilità delle imprese in un contesto così competitivo e soggetto a rischi anche esogeni è anche sostenibilità della dignità del lavoro. Le Istituzioni devono prendere maggiormente coscienza di questo!
Ma torniamo sui dettagli (si far per dire); stanti anche le incertezze circa i tempi di ripristino delle sopra richiamate arterie di traffico e considerato anche il perdurare di una alea emergenziale sullo stato di manutenzione delle infrastrutture autostradali che collegano la Liguria al resto d’Italia e all’Europa riteniamo necessario che vengano intraprese iniziative di carattere strutturale pur se in un contesto temporale indefinito e indefinibile.
Peraltro ci preme sottolineare come molti elementi che riteniamo indispensabili anche a tutela delle nostre imprese e dei nostri lavoratori siano una reiterazione di quanto già a suo tempo evidenziato a seguito dell’“emergenza Morandi”, alcune delle quali non si discostano peraltro da provvedimenti intrapresi a seguito di analoghe situazioni in altre parti d’Italia: l’obiettivo da perseguire deve essere quello di consentire alle aziende terminaliste e portuali di mantenere la competitività: il tema della competitività va anche oltre la contingente situazione emergenziale di alcuni territori italiani ma comprende tutto il comparto della portualità e delle attività imprenditoriali dei Port e Terminal Operators.
Lo ribadiamo, non perdiamo di vista l’intero sistema portuale italiano!
Le misure di seguito indicate potrebbero essere previste come integrazione al d.l. 109/208 o nella legge di bilancio 2020 o con apposito decreto. Inoltre dette misure, o parte di esse potrebbero essere oggetto di appositi provvedimenti normativi della Regione alla stregua di quanto sta studiando la Regione Friuli-Venezia Giulia in funzione dei corridoi europei che la interessano.
1) Interventi a sostegno del lavoro portuale:
– Riconoscimento per un periodo di 12 mesi di una riduzione del 50% della contribuzione previdenziale annua a carico dei datori di lavoro degli artt. 16, 17, 18 D.Lgs 84/94 con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato, riparametrato e applicato su base mensile.
– Differimento contributivo, per il versamento dei contributi INPS, di 12 mesi senza maggiorazione degli interessi di dilazione.
– Differimento del versamento unitario delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
2) Interventi a sostegno delle Imprese e Terminal Operators e altri operatori:
– Riduzione temporanea dei canoni concessori ovvero dei canoni afferenti le autorizzazioni ai sensi dell’art.16, l.84/94 congelando contestualmente i piani di impresa per tutto il periodo emergenziale.
– Sperimentare l’apertura anticipata / prolungata dei porti e quindi dei gate dei terminal (che organizzativamente sono già in grado di farlo) riconoscendo la decontribuzione INPS e INAIL per il lavoro notturno.
– Chiarire che gli effetti dell’art.1, co.578 della legge di bilancio 2018 (accatastamento in E1 delle infrastrutture portuali) sono esecutivi anche per l’anno 2019.
– Ridurre del 50% le accise gravanti sui prodotti energetici per i mezzi operativi dei terminal e delle imprese portuali.
– Ridurre, del 50% le percentuali di verifica in sede di controlli doganali (scanner ed ispezione fisica della merce) per tutto il periodo emergenziale per non gravare ulteriormente il traffico portuale e la merce di extra costi creando peraltro ulteriori ritardi nelle operazioni portuali.
3) Interventi a sostegno della logistica:
– Accelerare l’iter per l’istituzione della Zona Economica Speciale della Val Polcevera.
– Ridefinire e ampliare l’applicazione, per almeno 3 anni, del Ferrobonus per tutti gli operatori (compresi i terminalisti e le imprese portuali) che utilizzano il trasporto ferroviario da e per i porti del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
– Azzeramento del pedaggio autostradale per l’autotrasporto.
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