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Di Majo al MISE per il carbone

Francesco Maria di Majo

CIVITAVECCHIA – Durante un recente incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla phase out dal carbone, il presidente dell’AdSP del Tirreno Centro-Settentrionale Francesco Maria di Majo ho rappresentato l’esigenza che la riconversione a gas della centrale dell’ENEL venga accompagnata da interventi ed azioni concrete. Siamo al solito – vedi il richiamo in questa stessa pagina al codice degli appalti che frena l’Italia – a spingere perché vengano prese decisioni in tempi rapidi e non con continui rinvii.

“Ho evidenziato innanzitutto la necessità, per Civitavecchia – ha detto di Majo – di usufruire del “Fondo nazionale per la riconversione occupazionale nei territori in cui sono ubicate centrali a carbone” (di cui si attende il decreto attuativo) e dell’istituendo Fondo europeo “Just transition fund” (volto anche a favorire nuove opportunità economiche nelle aree in cui è prevista la transizione delle centrali a carbone verso forme di generazione energetica meno impattanti), al fine così di alleviare gli impatti socio-economici derivanti da tale transizione a gas”.

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“Ringrazio il MISE ed in particolare il sottosegretario Alessandra Todde – sottolinea in una nota il presidente di Majo – per l’organizzazione di questo incontro che ha dato modo a tutte le istituzioni, sigle sindacali ed associazioni di rappresentare, da diversi angoli visuali, non solo le problematiche derivanti dalla riconversione a gas della centrale dell’ENEL ma anche alcune soluzioni concrete per superarle. Mi è parso di registrare una comunanza di intenti sul fatto che il processo (ineludibile) di decarbonizzazione, già in atto, debba essere accompagnato da un piano territoriale ambizioso di rilancio dell’economia locale (in particolare nel settore dell’energie rinnovabili) che possa essere davvero alternativo alla centrale dell’ENEL e quindi portare occupazione al territorio di Civitavecchia, oggi in grande sofferenza”.

“Da parte nostra, abbiamo ribadito, come anticipato nella nota trasmessa al MISE nei giorni scorsi, il forte interesse a sviluppare nell’ambito portuale progetti industriali relativi al settore energetico, avendo peraltro il porto di Civitavecchia, nella parte Nord (ovvero la parte più distante dal centro cittadino) ancora tante aree disponibili, come in particolare la Darsena Energetica Grandi Masse, rispetto alla quale sussistono i presupposti urbanistici ed ambientali (VIA) per procedere alla sua realizzazione” ha proseguito il presidente dell’AdSP. “Ritengo che la realizzazione della DEGM possa essere peraltro in linea con il suggerimento del sottosegretario del MISE, Alessandra Todde, di focalizzare le azioni su interventi volti – come proposto a Brindisi – a favorire nuove attività produttive. A tale riguardo ho accolto con favore la proposta del MISE di istituire delle successive sessioni dedicate allo sviluppo di attività produttive nonché la connessa proposta del sindaco di Civitavecchia e di Unindustria, di istituire, per il territorio di Civitavecchia, dei contratti d’area o di programma, i quali, con il sostegno della Regione Lazio, potranno altresì rafforzare l’istituenda Zona Logistica Semplificata”, ha precisato il numero uno di Molo Vespucci.

“A chiusura del tavolo – ha concluso di Majo – ho altresì raccolto positivamente le indicazioni, giunte da alcune sigle sindacali, di proseguire sulla strada di fare del porto di Civitavecchia un vero porto green”.

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Pubblicato il
26 Febbraio 2020

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