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L’aeroporto di Firenze ritarda: sotto tiro da quello di Bologna

FIRENZE – Nel caos dei voli creato dal Covid-19 e relative epidemie di paura, si sta sviluppando una guerra ormai senza più mascheramenti tra gli aeroporti di Firenze/Pisa (Toscana Aeroporti) e lo scalo di Bologna. Con la scesa in campo anche del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha messo in guardia tutti gli oppositori della “pista lunga” fiorentina: se non si farà rapidamente, sarò l’aeroporto di Bologna a diventare il primo scalo aereo per l’intera Toscana. E la società italo-argentina presieduta da Marco Carrai dichiara di voler rilanciare, ma in tempi che si stanno allungando.

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La vicenda della pista fiorentina è diventata, come si dice in Toscana, la camicia di Meo. Ovvero una storia infinita di divieti incrociati, di soddisfazione a mezza bocca dei pisani, che nella pista lunga fiorentina vedono ovviamente una concorrenza in casa, ma anche di conferma che sulle infrastrutture l’Italia rimane bloccata ogni volta che si prova a fare qualcosa di nuovo.

Dopo il definitivo “niet” del Consiglio di Stato al progetto di potenziamento di Peretola, Toscana Aeroporti non si è arresa ed ha preannunciato un nuovo progetto, che naturalmente rilancerà la pista lunga. Ma le preoccupazioni relative all’aeroporto di Bologna come punto focale per l’intero Centro Italia aumentano. E Bologna non si lascia certo fermare. Con oltre 9 milioni di passeggeri l’anno scorso – più della somma di Firenze e Pisa – il “Marconi” ha recentemente inaugurato una monorotaia che collega in otto minuti la stazione ferroviaria centrale all’aeroporto stesso: inoltre in mezz’ora di treno ad alta velocità si arriva alla stazione di Bologna dalla stazione di Firenze. È stato sottolineato che da Firenze si fa prima ad arrivare a Bologna che all’aeroporto “gemello” di Pisa.

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Pubblicato il
7 Marzo 2020

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