Sul progetto Minova si spende anche Sangalli
Coro di consensi alla “Mobility Conference” per una macro-città dell’economia marittima integrata
MILANO – Alle trombe dei progetti sull’Alto Adriatico rispondono le compagnie di quelli del nord-ovest tirrenico. Corrado Antonini, per la Federazione del Mare, ha detto: “Siamo lieti che il presidente Sangalli in occasione della Mobility Conference di Milano abbia accennato alla possibile integrazione economica e commerciale di Milano e Genova, con la creazione di una macro-città del mare quale snodo fondamentale tra Rotterdam e il Mediterraneo”.
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“E’ infatti importante che i temi dell’economia marittima – ha continuato Antonini – settore strategico dell’economia italiana che produce ogni anno un valore superiore a 35 miliardi di euro, vengano dibattuti in più sedi: il ruolo di Milano, capitale economica e finanziaria della zona più florida di un Paese che ha nelle sue coste e nelle tante città di mare parte cospicua della sua ricchezza, è cruciale in questo senso. La Federazione del Mare appoggia tutti i progetti volti a migliorare la competitività marittima dell’Italia e ribadisce la necessità di una maggiore sensibilità dei decisori verso uno dei comparti più vitali della nostra economia”.
Il progetto di integrazione fra Milano e Genova, conosciuto come Minova era stato lanciato nelle scorse settimane dal presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo. Le attività marittime – dice una nota della Federazione del Mare – annualmente producono beni e servizi per un valore di 36,5 miliardi di Euro (2,7% del PIL), di cui 14 miliardi esportati (5% dell’export nazionale), e dedicano a costi intermedi e investimenti fissi 11,6 miliardi di Euro (4,4% degli investimenti italiani), fornendo occupazione a oltre165.000 addetti direttamente e ad altri 230.000 nelle attività manifatturiere e terziarie indotte. La Federazione del Sistema Marittimo Italiano (in breve Federazione del mare) riunisce oggi gran parte delle organizzazioni del settore: AIDIM (diritto marittimo), ANCIP(lavoro portuale), ANIA (assicurazione), ASSOLOGISTICA (logistica), ASSOPORTI (amministrazione portuale), ASSONAVE (cantieristica navale), ASSORIMORCHIATORI (rimorchio portuale), COLLEGIO CAPITANI (stato maggiore marittimo), CETENA (ricerca navale), CONFITARMA (navigazione mercantile), FEDERAGENTI (agenzia e intermediazione marittime), FEDEPILOTI (pilotaggio), FEDERPESCA (navigazione peschereccia), FEDESPEDI (trasporti internazionali), IPSEMA (previdenza marittima), RINA (certificazione e classificazione), CONS.A.R. (ricerca), TMCR (promozione del cabotaggio) e UCINA (nautica da diporto).
La Federazione del mare, che costituisce il maritime cluster italiano – conclude la nota – ha il fine di dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese, per consentirne l’apprezzamento come fattore di sviluppo ed affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi, che scaturisce anche dal costante confronto con l’esperienza internazionale.
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