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Genova chiede il sequestro dei beni Atlantia

GENOVA – “I beni di Atlantia, e quindi ASPI (Autostrade per l’Italia), in quanto provento di un reato penale, vanno sequestrati”. Il Comitato San Cristoforo, che rappresenta autotrasportatori, imprese artigiane, terminal portuali è passato al contrattacco contro la società autostrade presentando alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Genova la richiesta per l’immediato sequestro preventivo dell’azienda ASPI (Autostrade per l’Italia) e dei suoi beni a garanzia di tutti coloro, inclusi i familiari delle vittime del Ponte Morandi, che hanno subito e continuano a subire danni derivanti” dal comportamento di Atlantia e dall’utilizzo distorto dei proventi da pedaggi”. Nel mirino dei legali del Comitato San Cristoforo – al quale aderiscono il Comitato Zona Arancione Ponte Morandi (comitato di cittadini e imprese dei quartieri più direttamente danneggiati dal crollo del ponte), Assiterminal (l’Associazione nazionale dei terminalisti portuali), CNA (Associazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese), Trasportounito (in rappresentanza del mondo dell’autotrasporto) e USARCI SPARCI (Sindacato Ligure degli Agenti di Commercio) – e che vanta il sostegno del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, nonché di Egle Possetti che di questo Comitato è la presidente – sono finiti i pedaggi autostradali incassati dalla società ASPI “e dirottati, secondo quanto sostenuto dai denuncianti, dai lavori di manutenzione della rete autostradale nonché dal suo potenziamento a una cassa che Atlantia è accusata di aver utilizzato per pagare la stessa ASPI”.

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L’istanza segue un esposto presentato a inizio mese e a una relazione consegnata alla Commissione Trasporti e Ambiente della Camera dei Deputati, postula un’azione legale sostanzialmente differente dalle richieste danni o di ristoro avanzate in questi mesi: punta infatti a fare emergere e quantificare le somme incassate con le tariffe che, in violazione delle normative, non sono state utilizzate, come da obbligo, per effettuare i lavori previsti nel testo della concessione e adempiere quindi agli impegni assunti dalla concessionaria stessa, ma sono state invece utilizzate per remunerare direttamente o indirettamente gli azionisti.

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Pubblicato il
2 Giugno 2021
Ultima modifica
3 Giugno 2021 - ora: 12:58

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