Gli uomini che faranno l’impresa
LIVORNO – Dunque sarà Raffaello Cioni, livornese di ritorno dopo lunghe e vaste esperienze nei più importanti sistemi terminalisti, l’amministratore delegato del “Vespucci”. Siamo ovviamente sul piano delle indiscrezioni, perché l’ufficializzazione arriverà solo dall’assemblea del 30. Ma intanto il personaggio merita considerazione e anche apre nuove speranze per quella struttura di Guasticce che solo una decina d’anni fa sembrava una voragine di soldi pubblici senza quasi futuro. Con la probabile conferma alla presidenza di un Guido Nastasi che rappresenta (bene) il potere regionale, una vicepresidenza quasi certamente riconfermata per un …navigatore d’altura come Angelo Roma e un amministratore unico come Raffaello Cioni l’interporto/retroporto può dirsi oggi in condizione di aprire una nuova fase: dopo il salvataggio, l’avvio di una piena operatività nel mondo degli hub della logistica.
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Cioni da parte sua si presenta con le carte in regola: chi lo conosce e chi ci ha lavorato lo descrive come un esperto terminalista, ma anche un organizzatore dei servizi, capace di gestire centinaia di uomini (in Contship come nel mega-terminal di Voltri) con esperienze anche internazionali che si sommano anche alla perfetta conoscenza del nostro porto (ha lavorato anche in TDT). A Livorno è amico del sindaco Luca Salvetti, del multi-manager Nereo Marcucci, e di altri: ma stanno questi due nomi per considerarlo una garanzia.
Vorremmo chiudere con una veloce diagnosi sulla rinnovata struttura delle istituzioni portuali. Con Luciano Guerrieri e Matteo Paroli al timone, una macchina da guerra come la Macii ad affiancare i due per la Darsena Europa e su Piombino, il lavoro in atto per riportare un minimo di pace dopo i troppi contenziosi ereditati e per completare progetti complessi come il microtunnel e le opere foranee, l’AdSP sembra impegnata a una “rifondazione” operativa che non si vedeva dai tempi della prima presidenza.
All’orizzonte si profila anche una riorganizzazione interna delle direzioni che forse farà scorrere un po’ di sangue, ma conoscendo Guerrieri e Paroli non potrà che fare bene al porto. Poi nessuno fa miracoli e la carenza di spazi per i servizi più importanti non potrà essere sanata se non dalla Darsena Europa e la conseguente liberazione della Darsena Toscana dai container.
Una bella sfida, che genera tensioni anche in questi giorni. Ma le opere importanti richiedono uomini capaci e oggi sembra che ci siano. Scusatemi il lapsus: che ci siano sia donne che uomini capaci. Meglio così?
Antonio Fulvi
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